l'Astrofilo settembre 2013

28 SETTEMBRE 2013 GALASSIE ASTROFILO l’ Se nel visibile vediamo l'ultravioletto ori- ginario, va da sé che il visibile originario risulta spostato nell'infrarosso ed è là che la morfologia delle galassie più lontane ri- sulta più veritiera. Esaminando quindi un consistente numero di galassie apparte- nenti al giovane universo e fotografate nell'infrarosso, dovrebbe essere possibile capire fino a quale epoca è valida la se- quenza di Hubble. È stato questo il ragionamento seguito da BoMee Lee (University of Massachusetts) e da alcuni suoi collaboratori, quando hanno realizzato che la questione poteva essere definitivamente risolta attraverso un attento esame del più consistente da- tabase creato dal telescopio spaziale Hub- ble, quello relativo alla survey CANDELS. Acronimo di Cosmic Assembly Near-infra- red Deep Extragalactic Legacy Survey, CANDELS è il più grande progetto realiz- zato nella storia dell'HST, l'unico a cui siano state assegnate oltre 900 orbite os- servative con le camere WFC3 e ACS. Destinato a esplorare l'evoluzione galat- tica nel giovane universo, CANDELS ha prodotto un vastissimo archivio fotogra- fico infrarosso in più colori, caratterizzato da una risoluzione tale da lasciar distin- guere con relativa facilità le galassie ellit- tiche da quelle spirali o di altro tipo, le loro dimensioni, il loro colore e la distribuzione delle regioni di formazione stellare. All'in- terno di CANDELS il team di Lee ha sele- zionato un campione di 1671 galassie, con masse comprese fra 1 miliardo e 10 mi- liardi di masse solari, e distanze che si spingono fino a 11,5 miliardi di anni luce, quindi in un'epoca in cui l'universo aveva un'età di poco superiore ai 2 miliardi di anni. La massima distanza raggiunta in precedenza da altri lavori, basati su altri database, era stata di 8 miliardi di anni luce, e nonostante i vari limiti che li afflig- gevano si era capito che almeno fino a quella distanza la sequenza di Hubble era quasi sicuramente ancora valida. Lee e col- leghi hanno invece dimostrato con certez- za che le galassie possono essere descritte allo stesso modo almeno fino a 10-11 mi- liardi di anni luce, sebbene come dimo- strato da altri ricercatori, il mix fra spirali, ellittiche, lenticolari e peculiari sia sensibil- mente diverso, con le lenticolari che si pre- sentano in numero decisamente maggiore che non nell'universo locale, segno di tem- pi in cui le galassie andavano soggette a più rapide trasformazioni di quanto non accaduto successivamente. Erano proprio quelli i tempi della più grande ondata di produzione stellare che l'universo abbia mai conosciuto.

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