l'Astrofilo settembre 2013
26 SETTEMBRE 2013 GALASSIE ASTROFILO l’ quelle che popolano i due rami della bifor- cazione, ovvero spirali e spirali barrate. La disposizione delle varie tipologie di galassie nella sequenza di Hubble po- trebbe lasciar intendere che le spirali sono un'evoluzione delle ellittiche, e pro- babilmente ciò era anche ritenuto possi- bile al tempo in cui lo schema prese piede. In realtà oggi sappiamo che sem- mai avviene l'esatto opposto, con le spi- rali che possono dar vita alle ellittiche attraverso episodi di fusione fra galassie. Nonostante la sequenza di Hubble avesse un valore essenzialmente empirico, la sua efficacia nell’inquadrare determinate ca- ratteristiche morfologiche entro tipologie ben precise spinse anche le successive ge- nerazioni di astronomi ad adottarla e mi- gliorarla con l'introduzione di fattori di- scriminanti in grado di considerare più compiutamente le caratteristiche fisiche, chimiche ed evolutive delle galassie. Prima dell'avvento dei grandi telescopi degli ultimi decenni, e in particolare del telescopio spaziale che porta il nome di Hubble, gli astronomi non avevano mo- tivo di chiedersi se quella sequenza ide- ata per le galassie dell'universo locale, quindi distanti fino a qualche centinaio di milioni di anni luce, fosse applicabile an- che alle galassie più remote. Era inutile chiederselo perché comunque non si sa- rebbe trovato un riscontro attendibile, apparendo quelle galassie a malapena vi- sibili e così povere di dettagli da rendere impossibile persino una distinzione fra el- littiche e spirali. Una volta però raggiunti negli ultimi anni quelli che si presentano come i confini dell'universo visibile, moltissime delle ga- lassie interposte fra noi e quella estrema frontiera hanno palesato piuttosto chia- ramente forma, colore e intensità di for- mazione stellare. Inevitabile a quel punto il tentare di inquadrare anche quelle ga- lassie con la sequenza di Hubble, per ca- pire se e quanto la forma e le altre ca- ratteristiche salienti tipiche di quelle ca- tegorie di oggetti sono variate nella sto- ria dell'universo. In altre parole, gli astro- nomi iniziavano a sentire l'esigenza di dare una risposta a questo non trascura- bile interrogativo: “Quando e su quali tempi scala iniziò a formarsi quella va- rietà di galassie messe in sequenza da Hubble?”. Nell'ultimo decennio, diversi gruppi di ri- cercatori hanno tentato di estendere quel- lo schema a epoche sempre più lontane nello spazio e nel tempo, ma i risultati ot- tenuti non sono mai stati del tutto soddi- sfacenti e ciò principalmente per due mo-
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