l'Astrofilo settembre 2013

CORPI MINORI ASTROFILO l’ to a elementi orbitali (Pholus, Nessus, Asbo- lus) e numerosissimi erano quelli destinati a essere scoperti negli anni successivi, fino ai nostri giorni (quelli noti sono oltre 370, su una popolazione stimata di alcune de- cine di migliaia di uni- tà). Erano tutte come- te oppure Chiron rap- presentava un'ano- malia? Negli ultimi vent'anni sono stati riconosciuti quasi una decina di centauri di natura cometaria, ma ciò dice poco su quanti siano effettivamente comete inattive e quanti siano invece più strettamente imparentati con gli asteroidi. Definire l'origine dei centauri sarebbe diri- mente a tal proposito, ma dopo la scoperta degli oggetti della fascia transnettuniana di Edgeworth-Kuiper (KBO), degli ancora più lontani oggetti dispersi del disco (SDO, tra questi vi sono diversi pianeti nani), nonché del gruppo dei “plutini” (oggetti dalle pro- prietà spettrofotometriche simili a quelle di Plutone e di alcune comete) è diventato ancor più complesso stabilire di quale re- gione del sistema solare sono originari i sin- goli centauri. Insomma, la domanda di cui sopra è rimasta senza risposta, almeno fino al 22 luglio scorso, quando su The Astrophy- sical Journal è stato pubblicato un lavoro realizzato da James Bauer (JPL/NASA) e al- cuni suoi collaboratori, che getta nuova luce sulla questione e propone uno scenario con- vincente. Il team di ricercatori ha utilizzato i dati archiviati nella fase conclusiva della mis- sione WISE (Wide-field Infrared Survey Ex- plorer), denominata NEOWISE (durante la quale il satellite si è dedicato in particolare allo studio dei corpi minori del sistema so- lare), per determinare l'albedo di una cin- quantina di centauri. A differenza di quanto avviene nel dominio visibile dello spettro elettromagnetico, in quello infrarosso la luminosità di un corpo minore (e non solo) è direttamente pro- porzionale alla su- perficie raggiante, e integrando le in- formazioni così ri- C hiron percorre un’orbita resa instabile dai pia- neti giganti. Que- sta animazione, realizzata con Gravity Simulator, mostra gli effetti delle varie pertur- bazioni, che pro- babilmente porte- ranno il centauro a entrare in riso- nanza 2:1 con Sa- turno entro circa 10000 anni. Le tracce blu rappre- sentano le posi- zioni di Giove, mentre Saturno si muove sul breve tratto bianco a ore 10. L’anima- zione, composta di 203 frame, ini- zia nell’anno 8005 e termina nel 19987. S ebbene nessun centauro sia mai stato fotografato da vicino, ci sono buoni motivi per ritenere che un ben noto sa- tellite di Saturno, Phoebe, sia in realtà un centuaro cattu- rato gravitazional- mente. Gli altri centauri potrebbero avere un aspetto si- mile. [NASA]

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