l'Astrofilo settembre 2013

CORPI MINORI ASTROFILO l’ a sfiorare quella di Urano. L'eccezionalità di quella configurazione fu confermata attra- verso immagini di archivio risalenti fino al 1895 e gli astronomi si trovarono così di fronte a una novità del tutto inattesa. Un paio di anni dopo la scoperta dell'insolito asteroide, il più lontano dal Sole allora cono- sciuto, venivano pubblicati i primi lavori sulla sua dinamica orbitale, dai quali risultava evi- dente che Chiron non poteva trovarsi da “sempre” in quella regione del sistema so- lare, perché il suo moto era reso troppo cao- tico dai pianeti giganti, principalmente da Saturno. Pertanto doveva essere finito là o allontanandosi dalla fascia principale degli asteroidi collocata fra Marte e Giove, oppure provenendo da regioni periferiche del si- stema solare, forse dalla nube di Oort, ma in tal caso si sarebbe trattato di un nucleo co- metario. A cavallo degli anni '70 e '80, varie ricerche di tipo spettroscopico e fotometrico porta- rono a un'ulteriore complicazione del qua- dro: le prime non riuscivano a discernere fra natura asteroidale e natura cometaria di Chi- ron, in quanto la sua composizione risultava simile sia a quella degli asteroidi di tipo C (ricchi in carbonio) sia a quella della cometa di Halley; le seconde fornivano invece valori discordanti della magnitudine, al di là delle cicliche variazioni attribuibili alla rotazione sull'asse. Anche in ragione di ciò, fu deciso di dare al misterioso oggetto il nome di un cen- tauro, figura mitologica, metà uomo e metà cavallo. Le riserve sulla possibile natura cometaria di Chiron si sciolsero definitivamente nel feb- braio del 1988, quando la sua magnitudine già fluttuante da anni ebbe un'impennata di circa il 75%, del tutto inspiegabile per un asteroide ma normale per un nucleo come- tario che andava avvicinandosi al perielio (al- l'epoca si trovava a una dozzina di UA dal Sole). Nell'aprile dell'anno successivo, il non più misterioso oggetto sviluppò una debole chioma, che nel '93 si allungò in una tenue coda, il tutto a pochi anni del perielio del '96. L'analisi spettroscopica degli elementi volatili emessi da Chiron rivelava la presenza di mo- nossido e biossido di carbonio e di metano, compatibili con la natura cometaria e con le basse temperature presenti a quelle distanze dal Sole, dove non è possibile la sublima- zione dell'acqua e di altre molecole volatili “pesanti”, tipicamente riscontrate in co- mete più vicine. Una volta stabilito che Chiron è una co- meta, in aggiunta alla desi- gnazione asteroidale gli viene assegnata anche quella cometaria, 95P/Chiron. Nel frattempo erano stati scoper- ti altri oggetti simili in quan- L e orbite di Chi- ron e di altri centauri messe a confronto con quelle di alcuni pianeti e plutini. L’evidente eccen- tricità delle orbite dei centauri è già un primo indizio della loro natura cometaria. A sinistra abbia- mo una somma di 10 immagini che mostra Chiron. L’elaborazione dell’immagine, eseguita dal Grupo de Astro- metría y Fotome- tría (GAF) del Observatorio Astronómico Cór- doba, ha evi- denziato nello stesso campo un nuovo asteroide, 2012 OY2.

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