l'Astrofilo settembre 2012

41 imo pianeta PLANETOLOGIA SETTEMBRE 2012 l’ S ullo sfondo, una rappresenta- zione artistica del sistema di Tau Boötis. Attorno a questa stella, nel 1996 Geoffrey Marcy e R. Paul But- ler scoprirono un pianeta, invisibile all’osservazione diretta, del quale recentemente è stata misurata la massa. [ESO/L. Calçada] U na delle due tecniche più utilizzate dagli astronomi nella ricerca di pia- neti extrasolari consiste nel misurare con estrema precisione eventuali varia- zioni nella velocità radiale delle stelle che li ospitano. Un pianeta che nella sua orbita viene a trovarsi fra noi e la sua stella attira un po’ quest’ultima nella nostra direzione, mentre fa il contrario quando è nella parte opposta della sua orbita. L’attrazione, ov- viamente gravitazionale, sarà commisu- rata alla massa dei due corpi e alla reci- proca distanza. Se dunque osserviamo pe- riodici avvicinamenti e allontanamenti di una stella è probabile che attorno ad essa ruoti almeno un pianeta, in un tempo cor- rispondente all’intervallo fra due massimi avvicinamenti (o allontanamenti). Visto l’ampio divario delle masse in gioco, purtroppo non si tratta mai di spostamenti facilmente misurabili: a volte solo decine o centinaia di metri al secondo a fronte di dia- metri stellari che spesso superano il milione di chilometri. Nondimeno i ricercatori di- spongono di strumenti in grado di registrare anche variazioni così piccole, e ciò è possi- bile grazie a spettroscopi ad altissima riso- luzione, capaci di evidenziare minimi spo- stamenti verso il blu e verso il rosso delle righe presenti negli spettri stellari. Questa tecnica è così efficace da consentire l’indivi- duazione di interi sistemi planetari e di in- dicarci per ogni pianeta il periodo orbitale (sebbene le procedure per estrarre i singoli segnali siano estremamente complesse). Ha però un punto debole: di nessun pianeta è

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=