l'Astrofilo settembre 2012

STRUMENTI come il B+N 230. Tutti i modelli di questo co- struttore si intendono pronti all’uso, con anelli, cercatore, pia- stre di aggancio etc. Il terzo e ultimo mo- dello della famiglia, lo Scout 230 , è il più so- fisticato ed è dedicato agli astroimager di buona esperienza. Il costo non è più elevato rispetto agli altri, è un telescopio specialistico, studiato per sensori medio piccoli (diametro del campo corretto e spia- nato con correttore appo- sito: circa 20 mm). Si tratta di un Newton 230 n NW 250 EVO, con correttore da 3”. Il costruttore sottolinea come questo telescopio, con rapporti focali così estremi, evidenzi in modo chiaro ogni problematica relativa anche ai sensori o ai sistemi di supporto (ruote portafiltri), tanto che prima di scegliere tutto il setup si consiglia un incontro per com- prendere bene le prerogative dello strumento e ottimizzare gli acquisti. Orientativamente i tre modelli oscil- lano tra i 9 e i 15 kg di peso com- plessivo, con la variante della leva per il fuoco newtoniano. Ciascun modello richiede, a secon- da delle proprie disponibilità, la scelta della montature idonea. Per il resto sono praticamente molto si- mili e con poca pratica si possono ottenere ottimi risultati. I modelli 230 sono ovviamente customizzabili e accessoriabili secondo le richieste del cliente. La serie 230 è dedicata a chi desidera uno strumento definitivo, che lo appaghi nel tempo, senza essere condizionato da mode, che risul- tano spesso contropro- ducenti. S corci di Luna ripresi da Andrea Maniero con Dall-Kirkham 230 f/12 , Point Grey Camera FL3-FW- 03S1M-C + filtro Baader IR 685 nm a 30 fps. Processing Registax 5. mm f/3,8 che può essere utilizzato con un semplice correttore commerciale, oppure con un correttore dedicato da 2” più co- stoso, ma che ne riduce il rapporto focale a f/2,7. Uno strumento dalle pre- rogative tecniche ben chiare (la collimazione è un pilastro fondamentale per poterlo usare a f/2,7), ma estremamente utile per raccogliere grandi quantità di grezzi da elaborare successivamente. Que- sto strumento è studiato per sen- sori ancora ben reperibili dagli astrofili e carichi sulla messa a fuoco modesti, mentre per sensori maggiori si è op- tato per un modello da 250 mm, il Nor- theK

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