l'Astrofilo settembre 2012

ASTROFILO 27 masso GALASSIE SETTEMBRE 2012 l’ E ra stato scoperto nel 2010 con il South Pole Telescope (nella foto) sottoforma di alterazione del fondo a microonde e non aveva attratto particolare attenzione, almeno fino all’estate del 2011, quando al- cuni ricercatori facenti capo al Massachu- setts Institute of Technology e guidati da Michael McDonald, hanno voluto registrare la sua emissione nei raggi X. Stiamo par- lando di un ammasso di galassie che dista dalla Terra 5,7 miliardi di anni luce e che ha una massa 2000 volte più grande di quella della Via Lattea. Catalogato inizialmente con la sigla SPT-CLJ2344-4243, è stato poi “ribattezzato” Phoenix per via dell’omo- nima costellazione in cui si trova e per il fatto che sta vivendo una seconda infanzia sotto forma di elevatissima formazione stel- lare. Gli ammassi di galassie non sono in- fatti particolarmente prestanti dal punto di vista della produzione di stelle, anzi, è vero il contrario, sono fra gli ambienti meno prolifici in proporzione al volune che occu- pano. Ciò si deve al fatto che lo spaven- toso buco nero supergigante tipicamente alloggiato al centro della galassia, an- ch’essa supergigante, che domina un am- masso libera una tale quantità di energia da mantenere tutto il gas presente nel- l’ammasso stesso a tempertature elevatis- sime, la qual cosa impedisce che il gas si aggreghi in nubi protostellari. Quando McDonald e colleghi hanno analiz- zato i dati sull’emissione X raccolti con l’os- servatorio spaziale Chandra si sono resi conto che nella galassia centrale poteva es- sere in atto una furiosa produzione di stelle. La scoperta è stata confermata da ulteriori osservazioni di Phoenix effettuate in altre lunghezze d’onda con altri grandi telescopi al suolo (come ad esempio il Gemini South, il Blanco e il Magellan) e con strumenti in or- bita (come il Wide-field Infrared Survey Ex- plorer, il Galaxy Evolution Explorer e l’Her- schel). Tutti indicano che nelle regioni centrali dell’ammasso è in atto una produzione stel- lare che è addirittura 20 volte superiore a quella riscontrata nel più celebre ammasso del Perseo e in grado di generare oltre 700 nuovi astri ogni anno. Per confronto, Abell 1835, detentore del record ora infranto, si ferma a 100 stelle per anno. [Daniel Luong-Van, National Science Foundation]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=