l'Astrofilo novembre-dicembre 2014
LUNA ASTROFILO l’ piccoli e di forma più “classica”. Cercando ri- scontri alla loro ipotesi non asteroidale, An- drews-Hanna, Zuber e colleghi hanno model- lizzato il gradiente gra- vitazionale dell'intera regione, simulando la presenza di intrusioni laviche cristallizzate in corrispondenza del pe- rimetro del poligono. I risultati ottenuti attra- verso quella procedu- ra hanno trovato un ri- scontro soddisfacente nei dati gravitazionali registrati dalle sonde, confermando che il si- stema di fratture che delimita i mari dell'e- misfero lunare occiden- tale è consistente con uno stress termico prodotto dal raffredda- mento differenziale di un'ampia regione ri- spetto ai territori circostanti. Allo stress termico si è aggiunta un'attività magma- tica su grande scala, innescata da un flusso di calore superiore a quello medio del sot- tosuolo lunare. Non è ancora chiaro quale meccanismo può aver attivato il pennacchio magmatico pre- esistente all'Oceanus Procellarum, tanto da portarlo a inondare la superficie fratturata, ma i ricercatori propendono per due possi- bili soluzioni: un impatto asteroidale pri- mordiale, le cui tracce furono completa- mente cancellate dagli eventi successivi, o, in alternativa, un anomalo accumulo di ca- lore nelle profondità del nostro satellite, prodotto dal decadimento di rilevanti quan- tità di elementi radioattivi. È chiaro a questo punto che non tutto il vulcanismo lunare su grande scala può es- sere messo in relazione con gli impatti a- steroidali subiti dal nostro satel- lite durante la sua “infanzia”. Al contrario, una parte rilevante di quel vulcani- smo ha origini di- verse, legate a meccanismi ter- mici interni la cui natura e la cui e- stensione spazio- temporale non è ancora sufficien- temente cono- sciuta. n J eff Andrews- Hanna (nella foto) aveva già brillantemente sfruttato le po- tenzialità dei gra- dienti gravitazio- nali, scoprendo nel 2008 l’origine di un grande ba- cino da impatto su Marte. Nell’animazione a fianco, le ultime tre orbite delle sonde Ebb e Flow, prima del previ- sto schianto (del 17 dicembre 2012) contro la superfi- cie lunare. [NASA]
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