l'Astrofilo novembre-dicembre 2014

LUNA ASTROFILO l’ steroide, perché un e- vento di quel tipo a- vrebbe lasciato un'im- pronta circolare (oppu- re ellittica, a seconda dell'angolo di inciden- za) non solo in superfi- cie ma anche negli stra- ti sottostanti. Quello che sembrava essere, con i suoi 3200 km di diametro (e circa 4 milioni di km 2 di su- perficie) uno dei più grandi bacini da im- patto del sistema so- lare è invece qualcosa di diverso. Secondo il team di An- drews-Hanna e Zuber, quei segmenti possono unicamente rappresen- tare un sistema di pro- fonde fratture createsi a seguito del raffredda- mento della crosta lu- nare e successivamente riempite da materiale lavico iniettato da un gigantesco pennacchio magmatico attivo in quella regione, mate- riale che oltre a riem- pire le fratture inondò completamente tutti i territori meno elevati, ben oltre gli attuali confini dell'oceano. Le aree più orientali della grande struttura fu- rono successivamente alterate dalla forma- zione e sovrapposizio- ne di altri mari, questi sì creati dalla caduta di asteroidi. In tempi un po' meno remoti (cen- tinaia di milioni di anni fa anziché miliardi) l'a- spetto dell'oceano cam- biò ancora con la for- mazioni di crateri più gici: nel primo caso (pagina pre- cedente, sopra) il flusso di lava scorre lungo il bordo settentrio- nale del Mare Frigoris; nel se- condo caso (pa- gina precedente, sotto) ci troviamo nei territori meri- dionali dell’Ocea- nus Procellarum. [NASA/Colorado School of Mines/ MIT/JPL/GSFC] I n questa pagi- na, serie di map- pe (in proiezione cilindrica, centra- te sull’emisfero visibile della Luna) che attra- verso tecniche e indici diversi evi- denziano la strut- tura scoperta grazie ai dati gra- vimetrici raccolti nell’ambito della missione GRAIL. [Jeffrey Andrews- Hanna et al.]

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