l'Astrofilo novembre-dicembre 2014

LUNA ASTROFILO l’ faccia visibile del nostro satellite naturale e in particolare la sua struttura più macro- scopica, l'Oceanus Procellarum (Oceano del- le Tempeste), una vasta area del nord-ovest lunare, caratterizzata da territori a bassa elevazione e da una crosta superficiale re- lativamente sottile. Basta guardare la Luna anche solo per un istante per notare quelle chiazze scure che gli antichi consideravano mari, ma che oggi sappiamo essere pianure basaltiche forma- tesi a seguito dell'affioramento in superfi- cie di enormi quantità di magma. La forma vagamente tondeggiante dei ma- ri ha da lungo tempo generato negli astro- nomi la convinzione che tutte quelle strut- ture siano cicatrici di impatti asteroidali, eventi presumibilmente avvenuti nel primo T utti i “mari” dell’emisfero visibile della Lu- na e quelli pros- simi al bordo. Il più esteso è l’Oceanus Procel- larum, i cui con- fini si confondo- no con quelli dei mari adiacenti. [Enrique Luque Cervigón] In basso, tre modi diversi di vedere la Luna: in luce vi- sibile (sinistra); in versione topogra- fica, con il rosso che indica i rilievi più alti e il blu quelli più bassi (centro); in for- mato mappa dei gradienti gravita- zionali associati alle conforma- zioni superficiali. È evidente la rete di segmenti che su grande scala assume una forma poligonale. [NASA/Colorado School of Mines/MIT/JPL/ Goddard Space Flight Center]

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