l'Astrofilo novembre-dicembre 2014

GALASSIE ASTROFILO l’ U n esempio di come potreb- be apparire a un osservatore il buco nero super- massiccio di M60- UCD1, col- locato nel nucleo della densissima galassia. [NASA, ESA, STScI] Nel video in bas- so, una simula- zione che illustra come in circa 500 milioni di anni M60 ha ridotto M60-UCD1 allo stato di nana ul- tracompatta. [Holger Baum- gardt, University of Queensland] con misurazioni affidabili della massa del buco nero centrale, solo un'altra ha un rap- porto altrettanto elevato, ma il buco nero di M60-UCD1 è in termini assoluti più mas- siccio. Seth e colleghi hanno anche confer- mato che la luminosità della nana in questione è in linea con quanto atteso dalla sua massa stellare, e ciò implica che molte altre nane possono ospitare buchi neri supermassicci, il che a sua volta sugge- risce l'esistenza di una popolazione di bu- chi neri finora inosservata. Essendo pressoché certo che una galassia tanto piccola (per quanto compatta) non può aver generato un “mostro” di quella stazza, è evidente che M60-UCD1 può solo essere il residuo di un sistema stellare molto più esteso. Puntualmente, il team di Seth ha dimostrato attraverso simulazioni dina- miche che in origine l'attuale nana era una galassia ellittica con una massa di almeno 10 miliardi di masse solari, quasi tutta in- globata da M60 durante un passaggio rav- vicinato fra le due galassie, avvenuto pre- sumibilmente una decina di miliardi di anni fa. Nemmeno la materia oscura sembra es- sersi sottratta alla “rapina”, tanto è vero che oggi in M60-UCD1 non ve n'è traccia. Secondo i ricercatori, la piccola galassia ul- tracompatta è destinata a cadere un giorno lontano sulla sua ingombrante vicina e ciò consentirà al suo sproporzionato buco nero di fondersi con quello enormemente più massiccio (4,5 miliardi di masse solari) che domina il centro di M60. n

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