l'Astrofilo novembre-dicembre 2014

ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ stellare, ovvero dalle nu- bi di gas e polveri dal- le quali i sistemi stessi prendono forma. A prima vista può sem- brare una differenza di poco conto, perché l'im- portante è che l'acqua ci sia. Se però sono le condizioni locali a de- terminarne la quantità, allora questa può essere molto variabile a secon- da delle proprietà di un determinato disco pro- toplanetario e della stel- la che evolve al centro di esso. Sicuramente nel- le nubi molecolari nelle quali nascono stelle e pianeti l'acqua c'è, ov- viamente sotto forma di ghiaccio, viste le bassis- sime temperature. Il pro- blema è capire se quel- l'acqua sopravvive al flusso di radiazioni delle stelle attorno alle quali va ad orbitare, oppure se viene di- strutta (con la separazione dell'idrogeno dall'ossigeno) per essere poi rigenerata, in quantità e attraverso meccanismi dipen- denti da proprietà fisico-chimiche locali, di- verse da quelle tipiche delle nubi interstel- lari. Nonostante varie ricerche in questo ambito, non c'è stato finora modo di capi- re se l'acqua del nostro sistema solare si è formata contestualmente ad esso o è più vecchia, ma recentemente alcuni astro- nomi, coordinati da Ilsedore Cleeves (Uni- versity of Michigan), hanno proposto una soluzione originale alla questione, che si basa sul rapporto fra l'abbondanza dell'ac- qua pesante (D 2 O) e l'abbondanza dell'ac- qua normale (H 2 O). La prima è caratteriz- zata dalla presenza del deuterio, isotopo dell'idrogeno che pe- sa più dell'idrogeno normale a causa di un neutrone legato al protone del nucleo atomico. S chema della formazione del sistema sola- re, dove viene en- fatizzata la con- servazione del ghiaccio d’acqua primordiale nei vari passaggi che portano dalla nu- be protosolare al sistema comple- tamente formato. [Bill Saxton, NSF/ AUI/NRAO] A sinistra, un classico tramonto sul mare, un’im- magine che da oggi si carica di ulteriore signifi- cato, conside- rando che gran parte di quell’ac- qua, forse la metà, è più vec- chia della stella che la illumina.

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