l'Astrofilo luglio 2013

CORPI MINORI ASTROFILO l’ dei singoli asteroidi. Anche nel caso che i due progenitori si siano formati alla me- desima distanza dal Sole e abbiano quindi avuto una composi- zione mineralogica pressoché identica, non essendo stati frammentati verosi- milmente né con la stessa dinamica (di- pendente dalla traiet- toria, dalla velocità relativa e dalla massa del corpo impattante) e nemmeno nel me- desimo momento, i frammenti prodotti dai due eventi avran- no diversi livelli di di- spersione e probabil- mente anche una di- versa distribuzione delle dimensioni e saranno dunque almeno in parte discernibili. Il passo avanti fatto grazie ai dati collezionati da WISE non è stato solo qualitativo ma anche quantita- tivo, infatti grazie ai milioni di immagini di asteroidi raccolte, a un piccolo team coor- dinato da Joseph R. Masiero (JPL/Caltech) è risultato possibile assegnare 38 298 aste- roidi a 76 famiglie diverse, con oltre 40 membri ciascuna, 28 delle quali totalmente nuove e riconosciute all'interno di famiglie più vaste proprio grazie ai migliorati valori delle albedo. Il 34% degli asteroidi di cui è stato possibile misurare il diametro è dunque il frutto della frammentazioni parziale o totale di soli 76 asteroidi (forse qualcuno in più, conside- rando eventuali famiglie con meno di 40 membri). Estendendo questa proporzione all'intera schiera di asteroidi della Fascia Principale, che è indiscutibilmente il risul- tato di un'evoluzione collisionale che ha coinvolto tutti i suoi componenti, si po- trebbe ipotizzare (è una mera speculazione) che la sua popolazione iniziale fosse rap- presentata da circa 1200 oggetti con diame- tri di qualche centinaio di chilometri, quasi tutti pesantemente frammentatisi nel corso di reciproche collisioni. Il motivo per cui nelle famiglie sono rappre- sentati solo il 6% circa degli asteroidi cono- sciuti va ricercato nel fatto che la disper- sione spaziale dei singoli frammenti deri- vanti da una collisione cresce al crescere del tempo trascorso dall'evento, e oltre un certo limite, indicativamente oltre 1 miliardo di anni, diventa impossibile identificare quella che in passato era una famiglia. Le famiglie attuali sono pertanto da considerare come la testimonianza delle ultime collisioni di una certa rilevanza che hanno coinvolto grandi asteroidi, e il loro studio è quindi de- cisivo alla comprensione dell'evoluzione della Fascia Principale nel suo insieme. Essendo proprio quest'ultima la sorgente primaria dei Near Earth Objects, quegli aste- roidi (e nuclei cometari) che si avvicinano a meno di 45 milioni di chilometri dall'orbita terrestre e che rappresentano un pericolo potenziale, le nuove scoperte consentiranno di migliorare anche la loro conoscenza e quindi le modalità da essi seguite per mi- grare dal loro luogo di origine verso il si- stema solare interno. Q uesto grafico è la sintesi del lavoro svolto dal team di Ma- siero su 112 286 asteroidi appar- tenenti alla Fascia Principale. In a- scissa troviamo i logaritmi dei loro diametri e in ordi- nata i valori loga- ritmici delle loro albedo. La scala colore indica i va- lori veri e propri delle albedo. Le maggiori concen- trazioni di aste- roidi sono rac- chiuse nei contor- ni bianchi. Le righe che appaio- no alle basse al- bedo sono un artefatto dell’ela- borazione. [J.R. Masiero et al.] n

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