l'Astrofilo luglio 2013
41 CORPI MINORI LUGLIO 2013 ASTROFILO l’ L a grande quantità di immagini e dati raccolti dal Wide-field Infrared Survey Explorer della NASA continua a pro- durre scoperte anche a oltre due anni dal termine della missione e sicuramente conti- nuerà a produrne ancora per altri anni. L'ul- tima in ordine di pubblicazione sulle riviste scientifiche è apparsa a metà maggio all'in- terno di The Astrophysical Journal e riguar- da le famiglie di asteroidi. Con il termine “famiglia” si intende un gruppo più o meno numeroso di asteroidi, tipicamente apparte- nenti alla Fascia Principale (quella compresa fra le orbite di Marte e Giove), i cui elementi orbitali propri sono simili e la cui origine può essere fatta risalire alla distruzione to- tale o parziale di un singolo asteroide pro- genitore, a seguito di una violenta collisio- ne con un suo simile, generalmente più pic- colo. (Gli elementi orbitali propri sono in questo caso valori mediati sul lungo pe- riodo del semiasse maggiore, dell'eccentri- miglie cità e dell'inclinazione, al netto delle pertur- bazioni gravitazionali di Giove e Saturno.) È passato quasi un secolo da quando fu- rono identificate le prime famiglie e per tutto questo tempo gli elementi discrimi- nanti nell'assegnazione di determinati asteroidi a determinate famiglie (o a nes- suna) sono stati sempre e solo i parametri orbitali, un metodo che evidentemente non tiene conto delle proprietà mineralogiche dei singoli asteroidi. All'interno di una fa- miglia tali proprietà dovrebbero essere condivise, ma per sapere se ciò corrisponde al vero è necessario conoscere con suffi- ciente precisione la riflettività superficiale, la cosiddetta albedo, di ciascun asteroide. L'integrazione fra i valori delle albedo e le proprietà spettroscopiche ha portato negli ultimi decenni alla suddivisione degli aste- roidi in diverse classi, che si distinguono fra loro per il diverso contenuto di carbonio, di silicati e di metalli (soprattutto ferro).
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