l'Astrofilo luglio 2013

COSMOLOGIA ASTROFILO l’ Strip (EGS, si trova nella costellazione del- l’Orsa Maggiore) e studiata approfondita- mente anche a lunghezze d'onda diverse da quelle dall'infrarosso. Quest'ultimo fatto of- friva l'interessante opportunità di verificare se alla componente infrarossa davano il loro contributo sorgenti tipicamente brillanti ad altre lunghezze d'onda, il che avrebbe per- messo di migliorare la nostra conoscenza dell'universo primordiale. In realtà, non c'erano dirette evidenze che quel bagliore residuo si collocasse a distanze remote, ma alcune sue caratteristiche lo facevano ragio- nevolmente identificare come CIB. Si poteva quindi procedere a una sua com- parazione con altre forme di luce e la scelta è caduta sui raggi X, questo perché nel 2007 il telescopio spaziale Chandra aveva preso un'immagine molto profonda del- l'Extended Groth Strip. Anche da questa Cappelluti e colleghi hanno sottratto il con- tributo luminoso dato da tutte le sorgenti note, ottenendo l'equivalente nei raggi X ciò che avevano già ottenuto nell'infra- rosso. La mappa di Spitzer a 3.6 e 4.5 mi- cron dell'EGS poteva dunque essere so- vrapposta a quella omologa di Chandra a 0.5-2 keV, cosa che avrebbe permesso di ve- rificare se le fluttuazioni delle due radia- zioni erano totalmente indipendenti o in qualche caso correlate e quindi attribuibili alle medesime sorgenti. Dal confronto è risultato che le fluttuazioni del CXB sono, alle frequenze meno elevate, correlate a quelle del CIB nella misura del 15-25%, come dire (semplificando molto) che una sorgente su cinque emette sia nei raggi X che nell'infrarosso. tesa abbondanza di buchi neri ap- partenenti al- l’universo primor- diale. La striscia più in alto è una ripresa del tele- scopio spaziale Hubble (visibile), quella al centro di Spitzer (infra- rosso), mentre in basso vediamo la CIB al netto di tutte le sorgenti note. Nel video di pag. 36 è illustra- to il funziona- mento dello spe- ciale obiettivo di Chandra. [NASA]

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