l'Astrofilo luglio 2013

COSMOLOGIA ASTROFILO l’ proviene da un'epoca collocata principal- mente fra il Big Bang e l'emersione delle prime strutture complesse dell'universo. A seconda del meccanismo di produzione ed emissione dell'energia da parte delle sor- genti che contribuiscono alla radiazione di fondo, questa si presenta in domini diversi dello spettro elettromagnetico ed è quindi osservabile con tecniche strumentali altret- tanto diverse fra loro. I domini più indagati in questo ambito sono quelli delle micro- onde, dell'infrarosso e dei raggi X. La radia- zioni di fondo a microonde (CMBR, da Cosmic Microwave Background Radiation, nota anche come radiazione a 3 Kelvin) è strettamente correlata al Big Bang ed è stata scoperta negli anni '60. Le radiazione di fondo infrarossa (CIB, da Cosmic Infrared Background) e la radiazione di fondo X (CXB, da Cosmic X-ray Background ) sono in- vece di più recente individuazione (anni '80 e '90) e sono correlate all'epoca in cui l'uni- verso era dominato da una superproduzione di stelle, aggregate in piccole galassie che si fondevano frequentemente con altre strut- ture simili, per formare strutture più grandi. CIB e CXB sono state oggetto di una lunga ricerca condotta da un team internazionale coordinato da Nico Cappelluti (INAF – Osser- vatorio di Bologna), che ha portato a una scoperta molto interessante, relativa ai buchi neri, pubblicata il 20 maggio scorso su The Astrophysical Journal . L'obiettivo della ricerca era quello di capire la natura delle sorgenti responsabili di flut- tuazioni scoperte nella CIB. Il lavoro era ini- ziato nel 2005, quando il team, esaminando Q ui sopra ab- biamo tre vi- sioni completa- mente diverse fra loro di una stri- scia di cielo stu- diata accurata- mente a varie lunghezze d’onda: è l’Extended Groth Strip. Si tratta di una sot- tile porzione (cir- ca 1x0,12 gradi) della costellazio- ne dell’Orsa Mag- giore, nella quale un gruppo inter- nazionale di ri- cercatori ha scoperto un’inat- osservazioni compiute con il telescopio spa- ziale Spitzer, aveva notato per la prima volta quelle fluttuazioni, poi confermate da ulte- riori osservazioni condotte ancora con Spit- zer nel 2007 e 2012. In tutte le occasioni, no- nostante i ricercatori avessero accuratamen- te sottratto dalle im- magini il contributo lu- minoso dato da tutte le componenti galatti- che e stellari, rimaneva invariabilmente un de- bole e irregolare ba- gliore. Ciò accadeva in una striscia di cielo di circa 8'x 45' denomi- nata Extended Groth

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