l'Astrofilo luglio 2013

35 LUGLIO 2013 ASTROFILO l’ Una lunga ricerca basata sulle osservazioni dei te- lescopi spaziali Spitzer e Chandra ha portato un team di ricercatori a con- cludere che il numero dei buchi neri presenti poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang era molto più consistente di quanto finora creduto. O sservando via via più lontano nello spazio e nel tempo diventa sempre più difficile associare la radiazione luminosa percepita a ben precise sorgenti. Spingendo lo sguardo fino a epoche poste- riori di poche centinaia di milioni di anni al Big Bang, la radiazione indistinta diventa un elemento importante della struttura dell'universo. Quella radiazione cosmica, definita “di fondo” (Cosmic Background, per gli astronomi) contiene di fatto l'emis- sione prodotta a varie lunghezze d'onda dagli oggetti luminosi apparsi durante tutta la storia dell'universo, un'emissione che in alcune regioni celesti è così diffusa da apparire uniformemente distribuita, mentre in altre regioni presenta delle diso- mogeneità attribuibili principalmente a ga- lassie e stelle non risolvibili dagli attuali telescopi. La radiazione cosmica di fondo può essere definita una luce collettiva che

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