l'Astrofilo luglio 2013

21 STELLE LUGLIO 2013 ASTROFILO l’ Un lungo lavoro di moni- toraggio fotometrico di stelle appartenenti ad al- cuni ammassi aperti ha permesso di scoprire una nuova classe di variabili caratterizzate da debolis- sime e relativamente ra- pide variazioni di lumino- sità. Secondo i modelli standard, quel fenomeno non dovrebbe presentarsi in quelle stelle, eppure c’è. Q uando si parla di stelle variabili ci si riferisce a tutte quelle stelle che su periodi di tempo più o meno lunghi cambiano di luminosità, non necessaria- mente seguendo cicli regolari. Per certi versi tutte le stelle sono variabili, visto che anche quelle più stabili non lo sono state nelle fasi iniziali, o non lo saranno in quelle finali, o ancora nel mezzo possono essere interessa- te da fenomeni superficiali (essenzialmente macchie e brillamenti) che provocano picco- lissime variazioni della luminosità stellare. Tralasciando le fasi evolutive comuni e l'at- tività superficiale, le stelle variabili possono essere suddivise in due raggruppamenti principali: quelle che variano di luminosità per l'intervento di un corpo celeste ad esse legato gravitazionalmente e quelle la cui mutevole magnitudine è dipendente da pulsazioni che interessano la singola stella. A sinistra, NGC 3766, l’ammasso aperto in cui è stata scoperta la nuova classe di stelle va- riabili. È visibile nella costellazione del Centauro, dista dalla Terra circa 7000 anni luce e ha un’età prossima ai 20 milioni di anni. L’immagine è stata presa al La Silla Observatory, con il telesco- pio MPG/ESO di 2,2 metri di diametro. [ESO] nuova abili

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