l'Astrofilo luglio 2013
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ vanti differenze fra i valori dei diametri stel- lari reali e quelli forniti dai database utiliz- zati per la cernita dei target. Semmai erano state segnalate percentuali variabili di falsi positivi (pianeti inesistenti) a seconda dei cri- teri adottati per evidenziarli, ma ciò riguarda appunto i pianeti. Che le dimensioni di que- sti ultimi potessero non essere quelle de- dotte dalle curve di luce dei transiti, perché le dimensioni delle loro stelle non erano quelle che ci si aspettava che fossero, non era mai stato sospettato. Tra falsi positivi, survey decisamente limitate nel numero delle stelle controllate (quasi sempre scelte tra quelle più luminose del KIC) e tecniche di indagine non sufficientemente aggressive, nessuno aveva mai sollevato il problema dei diametri sottostimati. Dal momento che circa il 90% delle stelle più brillanti della magnitudine 14 erano già state oggetto di verifiche da parte di altri team, Howell e colleghi hanno deciso, per evitare sovrapposizioni, di considerare solo stelle meno luminose della 14 a e fino alla 16 a , magnitudine limite del KIC. Il motivo per cui molti ricercatori abbiano finora evitato di considerare la fascia di stelle più deboli (che sono le più abbondanti) si deve al fatto che essendo generalmente anche le più lon- tane (fra 2800 e oltre 7000 anni luce) non sono molto compatibili con alcuni metodi di verifica (come ad esempio quello della mi- U tilizzando una galassia mol- to simile alla no- stra, sono state qui simulate la po- sizione periferica del Sole (nel cer- chietto verde), la direzione verso cui punta Kepler con l’angolo di vi- sta (i due segmen- ti) e l’area, in real- tà tronco-conica, nella quale sono distribuite le stel- le monitorate (gri- glia). L’area si e- stende fra 2800 e 7000 anni luce. [NOAO/AURA/NSF]
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