l'Astrofilo luglio 2013

16 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ mente semplice e può fornire anche infor- mazioni sull'eventuale atmosfera planetaria. Altre informazioni, più basilari e di più facile acquisizione, vengono dallo studio del com- portamento fotometrico dei target di Ke- pler, che permette di ricavare il periodo di rivoluzione e il diametro del pianeta. Tutte queste informazioni ci dicono in prima ap- prossimazione quanto un pianeta extraso- lare può assomigliare alla Terra. E qui nasce il problema, perché per poter calcolare con precisione il diametro di un pianeta che transita sul disco di una stella è in- dispensabile conoscere con gran- de precisione il diametro di que- st'ultima, valore che può essere dedotto solo attraverso un'accu- rata e complessa caratterizzazio- ne della stella medesima. Senza una minuziosa classifica- zione spettrale e senza un'ade- guata conoscenza della metallici- tà stellare non c'è modo di otte- nere un valore affidabile del dia- metro. Quando il team di Kepler aveva redatto la lunghissima lista di tar- get da tenere costantemente mo- nitorati (il Kepler Input Catalog), lo aveva fatto essenzialmente su basi fotometriche multicolore, scegliendo stelle di tipo solare e più piccole, per molte delle quali non erano però state approfondite le proprietà fisiche, lasciando questo compito al Kepler Follow-up Program. Finora nessuno dei team di ricercatori impe- gnati nelle verifiche aveva segnalato rile- S opra, una ri- presa grandan- golare dell’inter- no cupola del Ma- yall. Sotto, la sala di controllo del telescopio e della cupola. [P. Maren- feld & NOAO/ AURA/NSF]

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