l'Astrofilo luglio 2013

STELLE ASTROFILO l’ Oltre a fornire un preciso valore della massa di Proxima Centauri, l'osservazione delle due congiun- zioni potrebbe mettere una parola definitiva sull'eventuale esistenza di un pianeta attorno alla stella. L'Hubble sembrava averne trovato traccia alla fine degli anni '90, a mezza unità astronomica dalla nana, ma lo stesso Hubble non è poi stato in grado di confermarne la presenza. Le varie campagne os- servative condotte fino ad oggi hanno portato a escludere che pos- sano esistere attorno a Proxima Centauri pianeti più grandi di Sa- turno con un periodo inferiore ai 1000 giorni, pianeti di tipo nettuniano entro 1 unità astronomica e superTerre nella zona abitabile (che si estende da 0,023 a 0,054 UA dalla stella, distanze alle quali corrispondono periodi orbitali compresi fra 3,6 e 14 giorni). E nemmeno sono stati mai individuati pia- neti più piccoli in transito sul disco stellare. Tutto ciò non porta però a escludere che in orbita attorno a Proxima Centauri possa es- servi un pianeta grande come la Terra o più piccolo, anche perché le nane rosse tendono ad avere pianeti più piccoli di quelli delle stelle di tipo solare o superiore. Se un pia- neta esiste, anche la sua massa provocherà delle variazioni nella posizione delle due stelle remote, varia- zioni che si somme- ranno a quelle gene- rate da Proxima Cen- tauri, ma che al net- to di queste saran- no ben riconoscibili e quantificabili, al punto da fornire la massa del pianeta (se esiste). L'idea di scoprire qualcosa che possa assomigliare alla Terra proprio in orbita at- torno alla stella più vicina al Sole è a dir poco elettrizzante e fa delle due rare congiun- zioni che vedranno protagonista Proxima Centauri due opportunità imperdibili per la ricerca astronomica. Qualche problema di ospitalità, però, quell'ipotetico pianeta po- trebbe averlo: la superficie della nana è in- fatti continuamente interessata dallo svilup- po di intensi brillamenti, e un pianeta che si trovasse nella zona abitabile sarebbe siste- maticamente investito da intensi flussi di ra- diazioni, più che sufficienti a complicare sia l'esistenza di forme di vita indigene, sia la permanenza di futuri visitatori terrestri. C on il lancio del telescopio spaziale GAIA, fissato per il prossimo ottobre, aumenteranno le probabilità di os- servare gli effetti delle due con- giunzioni di Pro- xima Centauri. GAIA sarà dotato, fra l’altro, di due telescopi con specchio rettan- golare di 1,45 × 0,50 metri, uno dei quali è visi- bile da tergo nello spaccato qui a fianco. Nella rappresen- tazione in alto, GAIA viene im- maginato già operativo, nella sua posizione prossima al punto lagran- giano L2. [ESA] n

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