l'Astrofilo luglio 2012

l primo ni ni COSMOLOGIA LUGLIO 2012 ASTROFILO l’ I n quale epoca dell'universo comparvero le prime stelle e quindi le prime galassie? Quanto erano grandi e luminose? Di quali elementi erano composte? Per rispondere a queste domande sono state avviate negli ul- timi anni innumerevoli ricerche dal suolo e dallo spazio, con i più svariati strumenti, in grado di coprire praticamente tutte le fre- quenze dello spettro elettromagnetico. Quelle ricerche vedono impegnati centinaia di astrofisici, fra i quali i migliori cosmologi, eppure non si ha ancora un quadro preciso di ciò che accadde e come accadde nel primo miliardo di anni successivo al Big Bang. Ogni volta che il puzzle sembra vicino alla soluzione, giungono nuove scoperte che ri- mescolano le tessere. Si pensava che nel- l’universo primordiale esistessero solo ga- lassie nane e invece ne sono state scoperte di grandi come la nostra se non di più; si pensava anche che al loro interno i tassi di formazione stellare non dovessero essere elevatissimi, e invece in molti casi vi na- scono nuove stelle a ritmi impressionanti; non dovevano nemmeno contenere rile- vanti quantità di polveri, ma ci sono anche quelle e talvolta sono incomprensibilmente abbondanti. Le principali incognite sull'evoluzione delle prime galassie e quindi delle stelle in esse contenute riguardano un'epoca che va grosso modo da 400 a 900 milioni di anni dopo il Big Bang, ovvero da quando le pri- missime stelle iniziarono a diffondere la loro luce a quando abbiamo informazioni dirette e continuative sul loro stato evolutivo. Man- cano dunque le pagine più interessanti e quelle poche che abbiamo sembrano dispo- ste alla rinfusa. Di una cosa almeno siamo però certi: la composizione delle prime stelle nate nell'universo era esclusivamente a base di idrogeno ed elio, gli unici due elementi chimici allora a disposizione, e si era convinti che quella tendenza fosse continuata al- meno per il primo miliardo di anni e che solo in epoche più recenti nella composizione delle stelle fossero intervenuti anche ele- menti più pesanti. E invece non è così, per- ché alcuni cosmologi del Niels Bohr Institute dell'Università di Copenhagen, guidati da Johan Fynbo, hanno scoperto una decina di galassie lontane 10-12 miliardi di anni luce,

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