l'Astrofilo luglio 2012

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ luce costruita tramite misurazioni fotome- triche realizzate con il telescopio spaziale Herschel sulla stella KIC 12557548 (dove KIC sta per Kepler Input Catalogue). Si tratta di un giovane astro arancione, di tipo K, quindi un po’ più piccolo e meno caldo del Sole, che dista circa 1500 anni luce e che si pre- senza di magnitudine 15,7 nella costella- zione del Cigno. Nella sua relativamente debole luce Kepler ha individuato una variazione ciclica che ricorre puntualmente (ma non uniforme- mente) con periodo di 15,685 ore, e che in prima approssimazione potrebbe essere spie- gata ammettendo l’esistenza di un pianeta in transito a brevissima distanza dalla stella. Il periodo è così corto da non avere eguali fra quelli finora determinati utilizzando tele- scopi spaziali. C’è però un problema: il calo di luminosità della stella in quel periodo di 15 e rotti ore va soggetto a variazioni che non sono spiegabili col semplice transito di un pianeta sul disco stellare. La profondità dell’occultazione varia infatti da un massimo dell’1,3% a un minimo di circa lo 0,15%, per di più su tempi scala comparabili con quelli dell’intero transito: è come se il pianeta va- riasse la sua forma continuamente. Le cose sono poi ulteriormente complicate dal fatto C urve di luce di KIC 12557548 su periodi di 40 giorni (sinistra) e 15 giorni (destra). È facile notare co- me le cadute di lu- ce dovute al tran- sito del pianeta abbiano profon- dità sempre diver- se, indicando che assieme al pianeta transita sul disco stellare anche una massa amorfa che si trasforma continuamente. [MIT, NASA] D istribuzione dei periodi orbitali fra gli eso- pianeti, che mette in evidenza come l’og- getto che transita su KIC 12557548 sia uno di quelli con il periodo più breve. [MIT, NASA] che nemmeno le variazioni si ripetono pun- tuali e con le medesime caratteristiche da un transito all’altro. La dinamica del fenomeno è apparsa dunque da subito ben più com- plessa che non negli altri circa 2000 casi di transiti finora individuati da Kepler. Quando il team di Rappaport si è dedicato alla comprensione di quell’enigmatico caso, sono state messe sul tavolo varie potenziali

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