l'Astrofilo luglio 2012
13 nto coronale, usa! SOLE F ra il 1939 e il 1941 gli astronomi si re- sero conto che la corona solare era un ambiente caratterizzato da una tempe- ratura inconcepibile: almeno 1 milione di gradi e forse più. Solo così poteva essere spiegata la presenza di righe spettrali cor- rispondenti al ferro ionizzato 9 e 13 volte, quindi privato di un considerevole numero di elettroni. Come poteva la rarefattissima atmosfera della nostra stella essere di cen- tinaia o addirittura migliaia di volte più calda dell’infuocata fotosfera? Per oltre 70 anni sono state avanzate le più disparate interpretazioni di quel fenome- LUGLIO 2012 ASTROFILO l’ L e linee di forza dei campi ma- gnetici che affio- rano alla superfi- cie del Sole intrap- polano il plasma all’interno di archi e cappi che creano effetti spettacola- ri, come dimostra questa ripresa del Solar Dynamics Observatory. [NA- SA, Goddard Spa- ce Flight Center] no, senza però che nessuna mettesse ine- quivocabilmente in evidenza il meccanismo necessario a trasferire con tanta efficienza il calore dalla superficie alla corona, via cro- mosfera. A grandi linee le ipotesi si sono suddivise in due gruppi: quelle che vole- vano l’esistenza di un flusso continuo di ca- lore e quelle che al flusso continuo preferivano episodi discontinui di tipo im- pulsivo. In entrambi i casi, alla base di tutto stava l’attività magnetica del Sole, fattore imprescindibile che domina qualunque tipo di fenomenologia si manifesti alla superfi- cie o nell’atmosfera della nostra stella.
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