l'Astrofilo novembre-dicembre 2023

26 NOVEMBRE-DICEMBRE 2023 ASTRO PUBLISHING G li strati sim- metrici, a forma di cipolla, della galassia a guscio NGC 3923 sono mostrati in questa immagine ricca di galassie, presa dalla Dark Energy Camera. È visibile anche un massiccio am- masso di galassie vicino che mostra il fenomeno noto come lente gravi- tazionale. [DESI Legacy Imaging Surveys/LBNL/ DOE & KPNO/ CTIO/NOIRLab/NS F/AURA. Image processing: T.A. Rector (University of Alaska Ancho- rage/NSF’s NOIR- Lab), M. Zamani, R. Colombari & D. de Martin (NSF’s NOIRLab)] raggi del guscio più esterno e di quello più interno. Uno studio del 2016 ha stabilito che NGC 3923 po- trebbe essere composta da ben 42 gusci distinti, con gli strati più esterni creati per primi, seguiti da quelli più interni man mano che la danza cele- ste delle galassie rallentava. Un’altra caratteristica degna di nota di NGC 3923 è che i suoi gusci sono molto più sottili di quelli di altre ga- lassie a guscio. Inoltre, i suoi gusci so- no particolarmente simmetrici, men- tre le altre galassie a guscio sono più distorte. Queste caratteristiche non comuni sono un sublime esempio delle strutture uniche che le galassie possono incorporare a seconda delle loro specifiche condizioni evolutive. Sebbene NGC 3923 sia indubbia- mente l’attrazione principale in que- sta vasta immagine di 250 megapixel, più si passa a esaminare il campo scin- tillante, più tesori cosmici si possono trovare. Tra le migliaia di galassie e le innumerevoli stelle in primo piano della Via Lattea che punteggiano questa immagine ci sono le galassie a spirale LEDA 744285 ed ESO 440-11. E vicino alla parte superiore dell’im- magine c’è la lente gravitazionale e- stremamente grande attorno all’am- masso galattico PLCK G287.0+32.9. Discusse nelle riviste scientifiche fin dagli anni ‘30, le lenti gravitazionali sono previste dalla Teoria della Rela- tività Generale di Einstein, che af- ferma che un oggetto massiccio, co- me un ammasso di galassie, può de- formare lo spazio-tempo. Forme ad arco stretto situate attorno ad am- massi di galassie furono trovate per la prima volta nel 1989 dall’astrono- mo Roger Lynds del NOIRLab (allora NOAO) e dal collega di Stanford Vahé Petrosian, utilizzando il telesco- pio di 4 metri Nicholas U. Mayall al Kitt Peak National Observatory, un programma del NOIRLab della NSF. Queste strutture extragalattiche sono state interpretate come il risultato di forti lenti gravitazionali, che agisco- no su galassie distanti sullo sfondo. Ingrandendo l’immagine originale, si possono vedere una manciata di ga- lassie allungate e distorte sotto l’in- fluenza gravitazionale della materia oscura, la misteriosa sostanza trovata concentrata attorno agli ammassi di galassie. Le lenti gravitazionali con- sentono agli astronomi di esplorare le questioni più profonde del nostro universo, inclusa la natura della ma- teria oscura e il valore della costante di Hubble, che definisce l’espansione dell’universo. ! ASTROFILO l’

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