l'Astrofilo novembre-dicembre 2023
13 NOVEMBRE-DICEMBRE 2023 ASTRO PUBLISHING un recipiente di reazione in qualche laboratorio, la densità molto bassa delle molecole nel mezzo interstel- lare, anche quando contenute in nu- bi molecolari relativamente dense in queste stesse regioni, fa sì che tali molecole irradiate possano persi- stere per periodi di tempo molto lunghi, rendendone possibile la rile- vazione. Il catione metile (una specie carica resa reattiva dalla predisposi- zione a creare un altro legame chi- mico e neutralizzare la sua carica po- sitiva) aggiunge quell’atomo di car- bonio incrementale a qualche mole- cola sempre più grande che, nel cor- so di milioni di anni e innumerevoli interazioni con più fotoni e altre molecole, produce alla fine le mole- cole più grandi che ora siamo anche in grado di rilevare con maggiore af- fidabilità nello spazio, grazie a un eccellente telescopio a infrarossi co- me il JWST. Lo studio, condotto da Olivier Berné del Centre national de la recherche scientifique (CNRS) e da numerosi collaboratori di organizzazioni euro- pee, statunitensi e giapponesi, ri- porta che il catione metile è stato rilevato in d203-506, uno dei nume- rosi dischi protoplanetari identificati nella Nebulosa di Orione, distante circa 1350 anni luce. Quella che una volta era semplicemente una re- gione di nubi atomiche e molecolari di formazione stellare, grazie al te- lescopio spaziale Hubble è risultata ospitare anche sistemi protoplane- tari che condensano quelle nubi in molecole più grandi su una scala e protopianeti su un’altra. La reatti- vità e la chimica del catione metile non fanno altro che aumentare la complessità della chimica che si veri- fica quando queste regioni alla fine si sviluppano in sistemi solari com- pleti come il nostro. La presenza e le forme del carbonio nelle regioni di formazione stellare sono, ovviamente, di grande interes- se per astrochimici, biologi ed eso- per cui tale complessità nelle strut- ture molecolari si sia verificata così presto nella storia dell’universo rap- presenta un mistero. Un secondo studio, apparso nel nu- mero del 26 giugno di Nature , ri- porta il rilevamento di una delle molecole organiche più semplici, un elemento costitutivo reattivo di mo- lecole più complicate nel mezzo in- terstellare. Il catione metile, CH 3 + , è una specie altamente reattiva che si forma nei vuoti sottili delle nubi molecolari nello spazio profondo, dove le molecole semplici e com- plesse hanno poca protezione dalla violenta radiazione UV delle stelle nelle loro vicinanze. Mentre qual- cosa come il catione metile interagi- rebbe rapidamente e in modo alta- mente reattivo in ambienti come la nostra atmosfera o nel bicchiere di ASTROFILO l’
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