l'Astrofilo novembre-dicembre 2023

12 NOVEMBRE-DICEMBRE 2023 ASTRO PUBLISHING differenza che troviamo è lo sposta- mento verso il rosso di quello spet- tro dovuto all’espansione dello spa- zio stesso. Quando si tiene conto di questo spostamento verso il rosso nello spettro, quell’antica molecola “laggiù” è identica in tutto e per tutto a quella stessa molecola qui sulla Terra. Consideriamo questo co- me uno dei tanti segni che la fisica e la chimica dell’universo primordiale e distante, basate su costanti fon- damentali come la carica dell’elet- trone, la costante di Planck e la ve- locità della luce stessa, non sono di- verse in modo rilevabile dalla stessa fisica e chimica che guidano tutto qui sulla Terra oggi. Il rilevamento di PHAs in SPT0418-47 da parte di Joaquin Vieira e Kedar Phadke dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign e di un team in- ternazionale di collaboratori si è rive- lato interessante per tre ragioni si- gnificative. In primo luogo, erano ri- levabili a 12,3 miliardi di anni luce e, grazie alle impronte diagnostiche di alta qualità e ben studiate di queste molecole qui sulla Terra, la loro asse- gnazione è stata complicata solo dalle molte diverse strutture moleco- lari che compongono questo ramo della loro “genealogia”. La seconda ragione ha meno a che fare con la chimica organica e più con l’astrofi- sica: esiste una connessione consoli- data tra la formazione stellare e la presenza di PHAs. Queste grandi mo- lecole aromatiche assorbono forte- mente negli UV e irradiano nell’in- frarosso, tanto che il 20% della luce infrarossa che rileviamo nelle regioni di formazione stellare è attribuibile alle emissioni di PHAs. Alcune inter- pretazioni moderne arrivano a colle- gare direttamente la presenza di PHAs alla formazione stellare, un’i- potesi che viene messa in discussione con queste misurazioni in SPT0418-47 dall’assenza confermata di PHAs in alcune delle regioni di formazione stellare osservate. La domanda ora L ’universo si sta espandendo e tale espansione “allunga” la luce che viaggia at- traverso lo spazio, un fenomeno noto come spostamento verso il rosso. Mag- giore è lo spostamento verso il rosso, maggiore è la distanza percorsa dalla luce. Di conseguenza, per vedere la luce proveniente dalle galassie più lontane sono necessari telescopi dotati di rilevatori a infrarossi. [NASA, ESA, Leah Hustak (STScI)] potrebbe essere: in che modo l’as- senza o la presenza di questi PHAs (o i processi che alla fine li producono) cambia qualsiasi aspetto del proces- so di formazione stellare? Infine, è degno di nota il fatto che queste molecole complesse si siano formate in un periodo di tempo re- lativamente breve su scala cosmolo- gica; di conseguenza, anche il motivo ASTROFILO l’

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