l'Astrofilo novembre-dicembre 2022

32 NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 ASTRO PUBLISHING fenomeno fisico: quando i punti caldi che emettono infrarossi si raffred- dano, diventano visibili a lunghezze d’onda più lunghe, come quelle os- servate da ALMA e dall’EHT” , ag- giunge Jesse Vos, dottorando presso la Radboud University, nei Paesi Bassi, e coinvolto in questo studio. Per molto tempo si è pensato che i bagliori provenissero da interazioni magnetiche nel gas molto caldo in orbita molto vicino a Sagittarius A* e le nuove scoperte danno supporto a questa idea. “Ora troviamo forti prove dell’origine magnetica di que- sti bagliori e le nostre osservazioni ci danno un indizio sulla geometria del processo. I nuovi dati sono molto utili per costruire un’interpretazione teorica di questi eventi” , afferma la coautrice Monika Mo ś cibrodzka, della Radboud University. ALMA consente agli astronomi di studiare l’emissione radio polarizzata di Sa- gittarius A*, che può essere utilizzata per misurare il campo magnetico del buco nero. L’equipe ha uti- lizzato queste osser- vazioni insieme a modelli teorici per saperne di più sulla formazione del pun- to caldo e sull’am- biente in cui è im- merso, compreso il campo magnetico at- torno a Sagittarius A*. La ricerca forni- sce vincoli sulla for- ma di questo campo magnetico più forti rispetto alle osserva- zioni precedenti, aiu- tando gli astronomi a scoprire la natura del nostro buco nero e dei suoi dintorni. Le osservazioni confer- U sando ALMA, gli astronomi hanno trovato una bolla di gas bollente che vortica attorno a Sagitta- rius A*, il buco nero al centro della nostra galassia, al 30% della velocità della luce. Questo video riassume la scoperta. [ESO, EHT Collaboration, M. Kornmesser, L. Calçada (Acknowledgment: M. Wielgus), Jordy Dave- laar et al./Radboud University/BlackHoleCam, ALMA (ESO/NAOJ/NRAO) and C. Malin (christophmalin.com) ] Q uesta immagine mostra ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) mentre osserva la Via Lattea e la posizione di Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio nel cuore della galassia. Nel riquadro è evidenziata l’imma- gine di Sagittarius A* presa dalla collaborazione EHT (Event Horizon Telescope). Ubicato nel deserto di Atacama in Cile, ALMA è il più sensibile tra tutti gli osserva- tori della rete EHT. L’ESO è comproprietario di ALMA per conto degli Stati membri europei. [ESO/José Francisco Salgado (josefrancisco.org) , EHT Collaboration] mano alcune delle scoperte prece- denti fatte dallo strumento GRA- VITY al VLT (Very Large Telescope) dell’ESO, che osserva nell’infrarosso. I dati di GRAVITY e ALMA suggeri- scono entrambi che il bagliore ha origine in un ammasso di gas che vortica intorno al buco nero a circa il 30% della velocità della luce in senso orario nel cielo, con l’orbita del punto caldo vista dall’alto. “In futuro dovremmo essere in gra- do di tracciare i punti caldi a varie frequenze utilizzando osservazioni coordinate a più lunghezze d’onda sia con GRAVITY sia con ALMA: il successo di tale impresa sarebbe una vera pietra miliare per la nostra comprensione della fisica dei brilla- menti nel centro galattico” , dice Ivan Marti-Vidal, dell’Università di Valencia, in Spagna, coautore dello studio. L’equipe spera anche di poter osservare direttamente i grumi di gas orbitanti con l’EHT, per sondare sempre più da vicino il buco nero e comprenderlo meglio. “Speriamo un giorno di essere a no- stro agio nel dire che ‘sappiamo’ che cosa sta avvenendo in Sagittarius A*” , ha concluso Wielgus. ! ASTROFILO l’

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