l'Astrofilo novembre-dicembre 2022

17 NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 ASTRO PUBLISHING fattori oltre all’abbondanza dell’ele- mento. Due coautori dell’analisi, Yu- zuru Yoshii e Hiroaki Sameshima, dell’Università di Tokyo, hanno af- frontato questo problema sviluppan- do un metodo per utilizzare l’inten- sità delle lunghezze d’onda in uno spettro di quasar per stimare l’ab- bondanza degli elementi ivi presenti. È stato utilizzando questo metodo per analizzare lo spettro del quasar, che essi e i loro colleghi hanno sco- perto il rapporto magnesio-ferro no- tevolmente basso. “Era ovvio per me che la supernova candidata sarebbe stata una supernova a instabilità di coppia di una stella di Popolazione III, in cui l’intera stella esplode senza la- sciare alcun residuo” , ha detto Yoshii. “Sono stato felice e in qualche modo sorpreso di scoprire che una super- nova a instabilità di coppia di una stella con una massa circa 300 volte quella del Sole fornisce un rapporto tra magnesio e ferro che concorda con il basso valore che abbiamo deri- vato per il quasar.” Ricerche di prove chimiche per la ge- nerazione di stelle di Popolazione III di massa elevata sono state effet- tuate in precedenza tra le stelle nel- l’alone della Via Lattea e almeno un’identificazione provvisoria è stata presentata nel 2014. Yoshii e i suoi colleghi, tuttavia, pensano che il nuovo risultato fornisca la firma più chiara di una supernova a instabilità di coppia basata sul rapporto di ab- bondanza magnesio-ferro estrema- mente basso presente nel quasar. Se questa è davvero la prova di una delle prime stelle e dei resti di una supernova a instabilità di coppia, la scoperta aiuterà a riempire il nostro quadro di come la materia nell’uni- verso sia arrivata ad evolversi in ciò che è oggi, noi compresi. Per testare questa interpretazione in modo più approfondito, sono necessarie molte più osservazioni per capire se altri og- getti hanno caratteristiche simili. Ma potremmo anche essere in grado di trovare le firme chimiche più vicino a casa. Sebbene le stelle di Popola- zione III di massa elevata si sarebbero estinte tutte molto tempo fa, le im- pronte chimiche che lasciano nel ma- teriale espulso possono durare molto più a lungo e possono persistere an- cora oggi. Ciò significa che gli astro- nomi potrebbero essere in grado di trovare le firme delle esplosioni di supernovae a instabilità di coppia di stelle scomparse ancora impresse su oggetti nel nostro universo locale. “Ora sappiamo che cosa cercare; ab- biamo un percorso” , ha affermato il coautore Timothy Beers, astronomo dell’Università di Notre Dame. “Se ciò accadesse localmente nell’universo primordiale, cosa che avrebbe do- vuto fare, allora ci aspetteremmo di trovarne le prove.” ASTROFILO l’ R appresentazione di una stella di Popolazione III, 300 volte più massiccia del nostro Sole, che esplode come una supernova a instabilità di coppia, una ver- sione totalmente distruttiva di una supernova, che deve ancora essere osservata direttamente. Una nuova ricerca potrebbe aver rilevato i resti di un tale evento, nelle nubi che circondano uno dei quasar più distanti mai rilevati. [NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva/Spaceengine] !

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