l'Astrofilo novembre-dicembre 2020

NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 ASTROFILO l’ l’universo, in una luce totalmente diversa dalla nostra. Può, ad esempio, la vita intelli- gente svilupparsi su un pianeta vedendo l’ambiente in cui evolve nei raggi gamma, X o UV? Un semplice “no” può bastare. Allo stesso modo non può farlo vedendo le onde radio o le microonde emesse da tutto ciò che esiste sulla superficie rocciosa del pia- neta di origine, perché in un ambiente di ti- po terrestre gli oggetti inanimati non emet- tono abitualmente tali radiazioni. Nel primo caso la vita non esisterebbe; nel secondo caso non avrebbe la minima consa- pevolezza di ciò che la circonda (tutt’al più si può fare un’eccezione per la radiazione infrarossa). Non è pertanto un azzardo af- fermare che l’unica certezza che una civiltà aliena potrebbe avere su di noi è che siamo in grado di distinguere variazioni di inten- sità (e forse anche di colore) della cosiddet- ta luce visibile. Quella stessa civiltà aliena potrebbe anche ragionevolmente supporre che, se siamo abbastanza curiosi, abbiamo già inventato il telescopio e i dispositivi ne- cessari a registrare la luce delle stelle, e che siamo quindi in grado di percepire piccole variazioni della radiazione luminosa in ar- rivo sul nostro pianeta. Al contrario, ET non D opo sette an- ni di proget- tazione e prototi- pazione, l’Inter- national Center for Radio Astro- nomy Research (ICRAR) ha com- pletato i prepara- tivi per la costru- zione di SKA, che inizierà nel 2021 è darà un nuovo impulso ai progetti SETI.

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