l'Astrofilo novembre-dicembre 2019

NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 ASTROFILO l’ I n questa infografica sono evi- denziate le tappe più significa- tive dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta. In condizioni ini- ziali analoghe, le prime tappe po- trebbero essersi verificate anche su altri pianeti. Sotto, l’astrofisico Su-Shu Huang, colui che coniò il termine “zona abitabile”. bile” per definire la regione attorno alla stella dove può esistere acqua liquida alla superficie dei pianeti. Huang prese in considerazione un fattore fondamentale per stabilire la durata della potenziale abitabilità dei pianeti, vale a dire i tempi di permanenza delle stelle nella se- quenza principale. Infatti, più essi sono di- latati, maggiori sono le probabilità che la vita possa comparire ed evolvere. Indicatori fossili e chimici ci dicono che sulla Terra la vita è apparsa circa 1 miliardo di anni dopo la formazione del pianeta, e che per raggiungere una biodiversità impor- tante, paragonabile all’attuale, la vita terre- stre ha richiesto altri 3 miliardi di anni. È possibile che questa tempistica sia all’incirca valida anche per altri sistemi planetari, al centro dei quali si trovano però stelle non necessariamente identiche al Sole. Quelle sensibilmente più massicce hanno tempi di permanenza nella sequenza principale in- lo si trova nel saggio Of the plurality of worlds , dell’ecletti- co reverendo inglese William Whewell. Già allora si intuiva che un naturale pun- to di partenza per la caratterizzazione dell’abitabilità dei mondi era il calcolo dell’energia ricevuta dalla stella. Poco più di un secolo dopo, fu l’astrofisico americano di origine cinese Su-Shu Huang a proporre, in una conferenza dell’As- tronomical Society of the Pacific, il ter- mine “zona abita-

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