l'Astrofilo novembre-dicembre 2019

35 NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 CRONACHE SPAZIALI Q uesta immagine mo- stra Barnard 59, parte di una vasta nube oscura di polvere interstellare nota come Nebulosa Pipa. Questa nuova immagine molto dettagliata di una nebulosa oscura è stata ottenuta dal WFI (Wide Field Imager) montato sul telescopio di 2,2 metri all’Osservatorio di La Silla dell’ESO. [ESO] Q uesta ani- mazione mostra la rap- presentazione artistica di due dischi circum- stellari in orbita l’uno intorno all’altro che ac- crescono gas e polvere dalla nube circo- stante. [ESO/ L. Calçada] ! dotto l’immagine della complessa struttura delle giovani stelle binarie con i loro filamenti che le alimen- tano e le collegano al disco in cui sono nate. Ciò fornisce importanti vincoli per gli attuali modelli di for- mazione stellare.” Le stelle infanti accrescono massa dal disco più gran- de in due fasi. Il primo stadio è quan- do la massa viene trasferita ai singoli dischi circumstellari in bellissimi anelli rotanti, che è ciò che ha mo- strato la nuova immagine ALMA. L’analisi dei dati ha anche rivelato che il disco circumstellare meno mas- siccio ma più luminoso (quello nella parte inferiore dell’immagine) accu- mula più materiale. Nel secondo sta- dio, le stelle raccolgono massa dai loro dischi circumstellari. “Ci aspet- tiamo che questo processo di accre- scimento a due livelli guidi la dina- mica del sistema binario durante la sua fase di accrescimento di massa ”, aggiunge Alves. “Sebbene il buon ac- cordo di queste osservazioni con la teoria sia già molto promettente, avremo bisogno di studiare in detta- glio un maggior numero di giovani sistemi binari per capire meglio co- me si formano le stelle multiple.” lo per ingrandirsi. “La di- mensione di ciascuno di questi dischi è simile a quella della fascia di a- steroidi nel nostro si- stema solare e la sepa- razione tra loro è 28 volte la distanza tra il Sole e la Terra ”, osserva Alves. I due dischi cir- cumstellari sono circon- dati da un disco più grande, con una massa totale equivalente a circa 80 volte la massa di Giove, che mostra una complessa rete di strutture di pol- vere distribuite in forme a spirale (gli anelli del salatino). “Questo è un risultato davvero importante” , sot- tolinea Paola Caselli, consigliere de- legato dell’MPE, a capo del Centro di studi astrochimici e coautrice del lavoro. “Abbiamo finalmente pro- ASTROFILO l’

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