l'Astrofilo novembre-dicembre 2019

NOVEMBRE-DICEMBRE 2019 U na panoramica ottenuta dai dati della DSS2 (Digitized Sky Survey 2) che mostra la zona di cielo in cui si trova NGC 4993, la galassia in cui è avvenuta la fusione tra due stelle di neu- troni che ha portato alla formazione di un’onda gravitazionale rilevata sulla Terra, a un lampo di luce gamma corto e all’identificazione ottica di una chilonova. [ESO and Digitized Sky Survey 2] difficoltà era dovuta alla nostra cono- scenza altamente incompleta del- l’aspetto spettrale degli elementi più pesanti della tavola periodica” , af- ferma Jonatan Selsing, ricercatore dell’Università di Copenaghen, un altro autore fondamentale dell’arti- colo. L’evento di fusione GW170817 è stato il quinto evento di onde gra- vitazionali, osservato grazie a LIGO (Laser Interferometer Gravitational- Wave Observatory), negli Stati Uniti e a Virgo (Interferometro Virgo) in Italia. Questa fusione, avvenuta nella galassia NGC 4993, è stata la prima, e finora l’unica, sorgente di onde gra- vitazionali per cui sia stata rivelata la controparte visibile da telescopi sulla Terra. Con gli sforzi combinati di LIGO, Virgo e VLT abbia- mo raggiunto la più chiara compren- sione fino ad ora del funzionamento in- terno delle stelle di neutroni e delle loro fusioni esplosive. Q uesta rappresentazione arti- stica mostra due stelle di neu- troni, piccole ma densissime, nel momento in cui stanno per fondersi ed esplodere come chilonova. Le chilonove sono la principale sor- gente nell’universo di elementi chi- mici molto pesanti, come l’oro e il platino. La rilevazione di uno di questi elementi, lo stronzio (Sr), è stata ora confermata con i dati dello strumento X-shooter instal- lato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO. [ESO/L. Calçada] tata conoscenza di questi nuovi fe- nomeni e di altre complessità negli spettri dell’esplosione presi dallo stru- mento X-shooter montato sul VLT, gli astronomi non erano stati in grado fi- nora di identificarvi singoli elementi. “In realtà, l’idea che avremmo potuto vedere lo stronzio ci è venuta abba- stanza presto, dopo l’evento. Tutta- via, dimostrare che ciò era realmente il caso si è rivelato molto difficile. La proprio fatte di neutroni e legando a queste fusioni il processo di cattura rapida dei neutroni, a lungo dibat- tuto” , afferma Camilla Juul Hansen del Max Planck Institute for Astro- nomy di Heidelberg, che ha svolto un ruolo importante nello studio. Solo ora gli scienziati stanno inizian- do a comprendere meglio la fusione delle stelle di neutroni e le chilono- vae. A causa della nostra ancora limi- ASTROFILO l’ !

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