l'Astrofilo novembre-dicembre 2018

49 CRONACHE SPAZIALI “Questa è una grande scoperta!” Ha aggiunto il membro dell’equipe The- miya Nanayakkara. “La prossima vol- ta che guarderete un cielo notturno senza luna e vedrete le stelle, imma- ginate il bagliore invisibile dell’idro- geno: il primo elemento costitutivo dell’universo, che illumina l’intero cielo notturno.” La regione dell’HUDF osservata dal team è un’area altri- Q uesto video della serie ESOcast riassume la scoperta fatta dal team di astro- nomi guidato da Lutz Wisotzki nell’Hubble Ultra Deep Field. [ESO] menti insignificante nella costella- zione della Fornace, che era stata mappata dal telescopio spaziale Hubble nel 2004, quando Hubble trascorse più di 270 ore di prezioso tempo di osservazione guardando la stessa regione di cielo con una pro- fondità mai raggiunta prima. Le os- servazioni dell’HUDF hanno rivelato migliaia di galassie sparse su quella che sembrava essere una zona buia del cielo, dandoci una visione rivolu- zionaria della scala dell’universo. Ora, le straordinarie capacità di MU- SE ci hanno permesso di guardare ancora più in profondità. Per la prima volta, con le osservazioni dell’HUDF, gli astronomi sono stati in grado di vedere la debole emissione della riga Lyman-alfa negli involucri gassosi delle prime galassie. Questa immagine composita mostra la radia- zione Lyman-alfa in blu sovrappo- sta alla famosa immagine dell’HUDF. MUSE, lo strumento che ha permes- so queste ultime osservazioni, è uno spettrografo a campo integrale al- l’avanguardia installato sul telesco- pio UT4 del VLT all’Osservatorio del Paranal dell’ESO. Quando MUSE os- serva il cielo, vede la distribuzione delle lunghezze d’onda della luce che colpiscono ogni pixel nel suo ri- levatore. Guardare l’intero spettro della luce proveniente da oggetti astronomici ci fornisce una profonda conoscenza dei processi astrofisici che si verificano nell’universo. “Con queste osservazioni di MUSE, otteniamo una visione completamen- te nuova dei ‘bozzoli’ di gas diffuso che circondano le galassie nell’uni- verso primordiale,” ha commentato Philipp Richter, un altro membro de- l’equipe. Il gruppo internazionale di astronomi che ha svolto queste osser- vazioni ha provvisoriamente identifi- cato ciò che produce l’emissione Ly- man-alfa in queste nubi distanti di idrogeno, ma la causa precisa rimane un mistero. Tuttavia, poiché questo debole bagliore onnipresente è con- siderato diffuso ovunque nel cielo notturno, si prevede che la ricerca futura riuscirà a far luce sulla sua ori- gine. “In futuro, prevediamo di effet- tuare misurazioni ancora più sensi- bili” , ha concluso Lutz Wisotzki, a capo dell’equipe. “Vogliamo scoprire nel dettaglio come questi vasti serba- toi cosmici di idrogeno atomico sono distribuiti nello spazio.” ASTROFILO l’ !

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