l'Astrofilo novembre-dicembre 2018

37 NOVEMBRE-DICEMBRE 2018 CRONACHE SPAZIALI zioni transitorie di raggi X, ma solo 17 di questi sono stati confermati. Ciò a causa delle difficoltà nel modo di studiare il movimento della stella compagna attorno al buco nero, che ci permetterebbe di dedurre la sua massa e confermare il tipo di og- getto. I ricercatori hanno solo una conoscenza limitata della forma- zione e dell’evoluzione di questo tipo di oggetti, per via del piccolo numero di binarie note che conten- gono un buco nero. Ecco perché è importante sviluppare nuove strate- gie che ci permettano di scoprire la popolazione “nascosta” della Galas- sia, cioè quegli oggetti che sono “ibernati”, non in una fase attiva, e che quindi non emettono raggi X. I ricercatori dello IAC Jorge Casares e Miguel A. Pérez Torres hanno testato una nuova tecnica per misurare la lu- minosità di queste coppie binarie con una combinazione di filtri centrati sulla linea dell’idrogeno H-alpha. Le misure forniscono informazioni sul- l’intensità e la larghezza di questa linea, che si forma nel disco di accre- scimento attorno al buco nero. In particolare, la larghezza dell’H-alpha può essere utilizzata come indicato- re della forza del campo gravitazio- nale, e quindi può essere utilizzata come diagnosi della presenza di un buco nero. Questa tecnica potrebbe rivelare, molto efficacemente, nuove binarie con buco nero in una fase inattiva. Per dimostrare ciò, hanno osservato 4 sistemi con buchi neri confermati utilizzando un set di filtri speciali su ACAM, uno strumento sul 4,2 metri William Herschel Telescope (WHT), del gruppo di tele- scopi Isaac Newton, presso l’Osservatorio Roque de los Muchachos (Garafía, La Pal- ma). I risultati sono stati poi confrontati con misurazioni dirette della larghezza della linea di H-alpha ottenuta con lo spettrografo ISIS sul Gran Telescopio de Canarias (GTC). Il risultato ha mostrato che è pratico misurare la larghezza della linea di H-alpha usando tecniche fotometriche, il che apre la porta a un rileva- mento più efficiente di buchi neri inattivi nei sistemi bi- nari. I ricercatori stimano che un’analisi di circa 1000 gradi quadrati (10%) della zona del piano galattico con que- sta strategia dovrebbe rile- vare almeno 50 nuovi og- getti di quel tipo, che è tre volte la popolazione attual- mente nota. Questa ricerca potrebbe anche fornire un censimento dettagliato di altre popolazioni galattiche, come le variabili cataclismi- che di breve periodo, le bi- narie a raggi X contenenti stelle di neutroni e le binarie ultra-compatte con periodo inferiore a un’ora. ASTROFILO l’ !

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=