l'Astrofilo novembre-dicembre 2016

CORPI MINORI Sorprendentemente, a meno di un mese dall'epilogo, la camera OSIRIS di Rosetta è riuscita anche nell'impresa di fotografare il lander Philae, del quale non si conosceva con esattezza la posizione, a causa del ro- cambolesco atterraggio che ne ha prema- turamente compromesso le funzionalità. Porre termine a una missione così ricca di risultati è stata sicuramente una scelta sof- ferta ma inevitabile. Non bastasse il fatto che la crescente distanza della cometa a- vrebbe reso, mese dopo mese, sempre più difficili le telecomunicazioni con la sonda, quelle difficoltà sarebbero aumentate già di lì a poco a causa dell'approssimarsi del Sole alla congiungente Terra-sonda. La sera del 29 settembre, i tecnici di missio- ne hanno pertanto provveduto ad attuare le previste manovre per immettere Rosetta in rotta di collisione con la cometa. In quel frangente i due protagonisti erano separati di appena 19 km. La regione scelta per il poco distruttivo impatto (è avvenuto a circa 1 m/s) è stata Ma'at, sul più piccolo dei due lobi, non lontano da un'area caratterizzata da cavità attive di particolare interesse, lar- ghe un centinaio di metri e profonde le metà. Poiché la fase di discesa avrebbe dato 30 settembre. L’immagine in alto a destra mostra una parte della re- gione di Ma'at (sono i terreni più pianeggianti, 17 cm/pixel) dove è scesa Rosetta. Qui sopra, un altro scorcio della stessa regione, ripresa da poco meno di 6 km di altezza (11 cm/pixel). A destra, una delle cavità di Ma'at, denominata Deir el-Medina, in cui sono stati individuati i comete- simi originari che diedero forma alla cometa (2,3 cm/pixel). [ESA/Rosetta/ MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA]

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