l'Astrofilo novembre-dicembre 2016

nerali presenti al loro interno. Non prima di essere sta- ta sepolta sotto strati di polvere meno consistenti, l'at- tuale regione di Murray Buttes conobbe epoche in cui l'azione erosiva del vento e dell'acqua fu dominante. Quest'ultima scorreva in abbondanza nel Gale Crater, come già dimostrato da Curiosity poco dopo essere at- terrato sul pianeta rosso. Il risultato di quell'azione combinata fu l'erosione e la rimozione del materiale meno legato presente sopra e attorno alle buttes (materiale che fu, eviden- temente, trasportato al- trove), con la conse- guente esposizio- ne alla luce del Sole delle parti più cementate delle ex dune, che mostrano S opra, il tipico aspetto delle pareti delle colline di Murray Buttes. Sotto, da un declivio di una delle colline, il rover Curiosity ha fotografato il lontano bordo del Gale Crater, appena visibile tra la foschia. [NASA/JPL-Caltech/MSSS]

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