l'Astrofilo novembre-dicembre 2016
CRONACHE SPAZIALI of California di Los Angeles. “Il gua- io è che ciò avviene velocemente e senza preavviso, e pertanto non ab- biamo molte probabilità di ottenere dati utili. Con la fantastica risolu- zione di Hubble, non solo vediamo pezzi davvero minuscoli e deboli della cometa, ma possiamo anche osservarli cambiare di giorno in giorno. E questo ci ha permesso di fare le migliori misurazioni mai ot- tenute su un simile oggetto.” I tre giorni di osservazioni rivelano che i frammenti della cometa si illu- minano e si affievoliscono mano a mano che chiazze ghiacciate sulle loro superfici ruotano dentro e fuori la luce solare. Le loro forme cam- biano anche quando si disgregano. I detriti ghiacciati costituiscono circa il 4% della cometa genitrice e va- riano in dimensioni da circa 20 metri a circa 70 metri. Stanno inoltre al- lontanandosi gli uni dagli altri di al- cuni chilometri all’ora. Le immagini di Hubble mostrano che anche la cometa genitrice varia ciclicamente di luminosità, completando una ro- tazione ogni 2-4 ore. Un visitatore della cometa vedrebbe il Sole sor- gere e tramontare in appena un’ora. La cometa è inoltre molto più pic- cola di quanto gli astronomi crede- vano, avendo un diametro di poco più di 500 metri, all’incirca la lun- ghezza di cinque campi da calcio. La 332P fu scoperta nel novembre 2010, dopo un incremento di lumi- nosità che fu notato da due astrofili giapponesi, Kaoru Ikeya e Shigeki Murakami. Sulla base dei dati di Hubble, il team di ricerca suggerisce che la luce solare ha riscaldato la co- meta, causando l’eruzione di getti di gas e polveri dalla superficie. Dal momento che il nucleo è così pic- colo, questi getti agiscono come mo- tori a razzo, accelerando la rotazio- ne della cometa. Il crescente ritmo di rotazione ha liberato i blocchi di materiale, che ora stanno andando alla deriva nello spazio. I ricercatori hanno calcolato che pro- babilmente la cometa ha sparso ma- teriale per diversi mesi, fra ottobre e dicembre 2015. Jewitt suggerisce che anche alcuni dei pezzi espulsi sono a loro volta finiti in pezzi, in una sorta di frammentazione a ca- scata. “La nostra analisi mostra che i frammenti più piccoli non sono così abbondanti come ci si potrebbe aspettare sulla base del numero dei pezzi più grossi” , ha detto. “Questo suggerisce che si sono dispersi in pochi mesi da quando sono stati espulsi dal corpo principale. Pen- siamo che questi ‘giovanotti’ ab- biano una vita breve.” La vista acuta di Hubble ha anche spiato un pezzo di materiale vicino alla cometa, che potrebbe essere l’avanguardia di una nuova espul- sione. È anche visibile il residuo di ancora un’altra vampa, che po- trebbe essere avvenuta nel 2012. ASTROFILO l’ Primo piano di una cometa in disintegrazione by NASA I l telescopio spaziale Hubble della NASA ha realizzato una delle più dettagliate osservazioni di una co- meta che si stava frantumando a 107 milioni di chilometri dalla Terra. In una serie di immagini prese lungo un periodo di tre giorni, nel gennaio scorso, Hubble ha rivelato 25 fram- menti composti di una mistura di ghiaccio e polveri che stanno an- dando a passo lento alla deriva dalla cometa, circa alla velocità di un me- dio camminatore. Le osservazioni suggeriscono che la cometa, vecchia di 4,5 miliardi di an- ni e denominata 332P/Ikeya-Mura- kami (o cometa 332P), potrebbe ruo- tare così velocemente da eiettare materiale dalla sua superficie. I de- triti risultanti sono ora sparsi su una scia lunga oltre 5000 km. Queste osservazioni forniscono in- formazioni sul volubile comporta- mento della cometa mentre si ap- proccia al Sole e inizia a vaporiz- zare, rilasciando energia dinamica. Quando Hubble ha registrato la frammentazione, la cometa 332P si trovava a 240 milioni di km dal Sole, leggermente oltre l’orbita di Marte. “Sappiamo che talvolta le comete si disintegrano, ma non sappiamo mol- to del perché e del come si sfal- dano” , ha spiegato il primo ricer- catore David Jewitt, della University
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