l'Astrofilo novembre-dicembre 2016
CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ 80 gradi C rispetto a una normale nube molecolare, nonostante siano di densità simile. Questi nuclei cal- di si formano nelle prime fasi del- l’evoluzione di stelle massicce e giocano un ruolo chiave nella for- mazione di sostanze chimiche com- plesse nello spazio. Takashi Shimonishi, astronomo al- l’Università del Tohoku, in Giap- pone, e primo autore dello studio, ne ha parlato con entusiasmo: “Si tratta del primo rilevamento di un nucleo molecolare caldo extragalat- tico e questo dimostra la grande capacità dei telescopi di nuova ge- nerazione di studiare fenomeni astrochimici oltre la nostra galassia”. L a figura mostra le osservazioni del primo nucleo molecolare caldo trovato al di fuori della Via Lattea sfruttando il potere di ALMA, e una veduta della stessa regione di cielo in luce infrarossa. A sinistra: alcuni esempi della distribuzione dell'emissione in riga dal nucleo molecolare caldo nella Grande Nube di Magellano osservata da ALMA: polvere (Dust), anidride solforosa (SO 2 - Sulfur Dioxide), ossido di azoto (NO - Nitric Oxide) e formaldeide (H 2 CO - Formaldeheyde). A destra: un'immagine infrarossa della regione di formazione stellare circostante (basata su dati del telescopio spaziale Spitzer della NASA). [T. Shimonishi/Tohoku University, ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)] Le osservazioni di ALMA hanno ri- velato che questo nucleo, scoperto di recente nella LMC, ha una com- posizione molto diversa da oggetti simili che si trovano nella Via Lat- tea. Le impronte chimiche che ca- ratterizzano il nucleo della LMC comprendono molecole familiari come l’anidride solforosa (o dios- sido di zolfo), il monossido di azoto e la formaldeide — insieme alla pol- vere onnipresente. Ma nel nucleo molecolare caldo scoperto di recente, diversi compo- sti organici, compreso il metanolo (il più semplice degli alcoli), mostra- vano un’abbondanza incredibilmen- te bassa. Al contrario, è stato osser- vato che i nuclei nella nostra galas- sia contengono un’ampia varietà di molecole organiche complesse, tra cui metanolo e etanolo. Takashi Shimonishi spiega: “Le osser- vazioni suggeriscono che le compo- sizioni chimiche della materia che forma stelle e pianeti sono molto più varie di quanto ci si aspettasse” . La LMC ha un’abbondanza molto bassa di elementi diversi da idro- geno ed elio. L'equipe di ricerca ri- tiene che questo incredibile ambien- te galattico abbia influenzato i pro- cessi di formazione molecolare che avvengono intorno alla neonata stella ST11. Questo potrebbe spie- gare le differenze osservate nelle composizioni chimiche. Non è ancora chiaro se le molecole grandi e complesse rilevate nella Via Lattea esistano in nuclei molecolari caldi all’interno di altre galassie. Le molecole organiche complesse sono di particolare interesse perché al- cune di esse sono associate alle mo- lecole prebiotiche formatesi nello spazio. Questo oggetto scoperto di recente in uno dei vicini galattici più prossimi a noi è un bersaglio eccel- lente che può aiutare gli astronomi a risolvere la questione. Ciò pone anche un altro interrogativo: quale effetto potrebbe avere la diversità chimica delle galassie sullo sviluppo della vita extragalattica? n
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