l'Astrofilo novembre-dicembre 2015

ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ settimana, dopodiché è tornata al- la precedente luminosità. Successiva- mente, fra i giorni 1510 e 1570, la stella in questione è andata soggetta a una serie di cadute di luce comprese fra pochi centesimi di magnitudine e un picco clamoroso che è arrivato al 22%, vale a dire oltre 1/5 della super- ficie coperto da qualcosa. Per capire la portata dell'evento, si consideri che un pianeta grande come Giove in transito sul disco di una stella grande come il Sole affievolisce la luce di quest'ultimo di appena l'1% circa. E KIC 8462852 è addirittura 1,5 volte più grande del Sole ed è anche più luminosa (tipo spettrale F3, tem- peratura superficiale 6750±120 K). Sfortunatamente, nel 2013 un guasto ha posto fine alla missione primaria di Kepler e non è stato più possibile os- servare la stella con quello strumento. I dati a disposizione sono comunque stati suffi- cienti alla Boyajian e a un suo folto gruppo di collaboratori per una prima serie di valu- tazioni, volte a escludere quante più cause possibili alla base delle straordinarie cadute di luce. Nel lavoro sono stati anche coinvolti Jason Wright, astronomo presso la Penn State University, noto per le sue ricerche teo- riche sul riconoscimento di eventuali civiltà aliene, e Andrew Siemion, direttore del Se- arch for Extraterrestrial Intelligence (SETI) Research Center della UCLA Berkeley. Forte delle sue molteplici competenze, il team di ricercatori ha passato in rassegna tutte le possibili cause note in grado di spie- gare il comportamento di KIC 8462852. Vediamole in sintesi. 1) Se la stella fosse molto gio- vane o molto vecchia potrebbe manifestare variabilità intrinse- che di diversa natura, invece ri- sulta essere una tranquilla stella di sequenza principale, né par- ticolarmente giovane né parti- colarmente vecchia. 2) Se per qualche anomalia la fotosfera fosse saltuariamente interessata da gigantesche macchie (del ti- po di quelle solari ma molto più grandi), potrebbero effettiva- ciare migliaia di curve di luce al fine di tro- vare tracce di transiti. Questo progetto di “citizen science”, denominato Planet Hun- ters, fu avviato nel 2011 come parte del più vasto programma Zooniverse e affidato alla supervisione dell'astronoma Tabetha Boya- jian, della Yale University. Poco dopo l'avvio di Planet Hunters, alcuni volontari segnalano qualcosa di insolito: una stella denominata KIC 8462852 (KIC sta per Kepler Input Catalogue) mostra una curva di luce assurda, con cadute di luce mai riscon- trate in precedenza. Questa stella, che in fasi di normalità ha magnitudine 11,7, dopo circa 800 giorni di monitoraggio da parte di Kepler si è affievolita del 15% in quasi una I n alto, imma- gine infrarossa presa con l’UKIRT, nella quale KIC 8462852 mostra una sospetta pro- tuberanza sulla sinistra (l’inter- vallo fra le linee è 10”). A destra, la stella ripresa con il Keck, che svela la presenza di una possibile compagna. [T. Boyajian et al.]

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