l'Astrofilo novembre-dicembre 2015
chiaramente visibile, in particolare quello dei deboli filamenti rossi di idrogeno. In questa immagine, uno di quei filamen- ti può essere visto ondeggiare attra- verso il centro delle grandi strutture che dominano l'imma- gine. Gli astronomi sospettano che pri- ma di esplodere, il progenitore della Nebulosa Vela rila- sciò un forte vento stellare, che soffiò una grande cavità nel gas interstellare circostante. Quando l'onda d'urto della supernova si espan- se all'esterno, incon- trò il muro di quel- la cavità e formò le strutture distintive della nebulosa. I filamenti più bril- lanti furono pro- dotti quando l'onda d'urto interagì con il relativamente denso muro della cavità, mentre le regioni più deboli si generarono in regioni quasi vuote di materiale. L'aspetto variopinto della Nebulosa Vela è generato dalle variazioni di temperatura e densità degli ele- menti chimici presenti. I tratti colo- rati di blu (che delineano il muro della cavità) appaiono lisci e curvi ri- spetto a quelli più increspati colo- rati di verde e rosso. Questo perché il gas tracciato del filtro blu ha in- contrato più di recente l'onda d'ur- to della nebulosa, perciò mantiene ancora la forma originale del fronte d'onda. Questi tratti contengono anche gas più caldo rispetto a quelli rossi e verdi. Questi ultimi si sono eccitati più a lungo e si sono successivamente dif- fusi in strutture più caotiche. I colori dell'immagine sono stati scelti per aiutare l'identificazione delle tre di- verse specie di gas e non rappresen- tano i reali colori della nebulosa. Nascosti fra queste luminose strut- ture caotiche si trovano filamenti di colore rosso e dai bordi netti. Questi deboli tratti di emissione di idro- geno sono creati attraverso un mec- canismo totalmente differente ri- spetto a quello che genera i loro compagni increspati rossi, e forni- scono agli scienziati un'istantanea del fronte dell'onda d'urto. Il colore rosso emerge dopo che il gas è stato spazzato dell'onda d'urto (che si muove ad almeno 1,5 milioni di km/h!) e l'idrogeno nel gas viene ec- citato dalla collisione di particelle nel fronte d'onda stesso. Nono- stante l'utilizzo di sei inquadrature a pieno campo di Hubble, queste nuove immagini della WFC3 (pagi- na precedente) coprono solo una piccola frazione del bordo esterno della nebulosa. Collocata nella par- te ovest del residuo di supernova, questa sezione del guscio esterno è la regione nota come NGC 6960 o, più familiarmente, come Nebulosa Scopa della Strega. ASTROFILO l’ Q uesta immagine mostra il resto di supernova Vela e il cielo circo- stante. A causa delle dimensioni della nebulosa, il telescopio spa- ziale Hubble è stato in grado di osservarne in dettaglio solo una piccola parte. [NASA, ESA, Digitized Sky Survey 2] n
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