l'Astrofilo settembre-ottobre 2014

ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ guardia per una ricerca dagli esiti a dir poco incerti. Lin e colleghi hanno pertanto adot- tato una strategia di basso profilo, che consentirà comun- que di verificare le loro ipo- tesi. Come prima cosa, i tre ricercatori hanno fatto un elenco degli inquinanti che nell'atmosfera terrestre mo- strano un significativo assorbi- mento (righe scure) nel range spettrale coperto dal JWST. I più facili da rilevare tra i CFC sono risultati il tetrafluorome- tano (CF 4 ) e il triclorofluoro- metano (CCl 3 F), entrambi in- dubbiamente prodotti dall'at- tività antropica. Il primo dei due ha massimo assorbimento nel bel mezzo dell'infrarosso, a 7.8 µ m (micron) ed è forte- mente mascherato dall'assorbimento di CH 4 e N 2 O; il secondo lascia invece la traccia più vistosa a 11.8 µ m, nei pressi della quale sono questa volta O 3 e H 2 O a creare le in- terferenze più pesanti. Ipotizzando di voler identificare CF 4 e CCl 3 F nell'atmosfera di un pianeta di tipo terrestre posto a distanze ra- gionevoli (diciamo entro qualche centinaio di anni luce dalla Terra), per riuscirci con il JWST le loro abbondanze dovranno essere circa 10 volte superiori a quelle misurabili oggi nella nostra atmosfera. In tal caso i tempi di esposizione integrati (somme di più pose) necessari per registrare le righe di assorbimento dei due CFC sarebbero rispet- tivamente di 1,7 e 1,2 giorni, ragionevol- mente vicini a quelli (circa 1,0 giorni) ne- cessari a registrare la presenza dei classici biomarcatori (le cui tracce devono essere opportunamente sot- tratte per evidenzia- re quelle dei CFC, do- ve sovrapposte). La ricerca di CF 4 e CCl 3 F non andrebbe quindi a gravare sen- sibilmente su quelli che saranno i pro- grammi di studio dei pianeti extrasolari che gli astronomi av- vieranno col JWST. In pratica si potranno prendere i prover- biali due piccioni con una fava: non solo sarà possibile capire se su un determinato A nche attorno alle nane bianche possono formarsi pianeti, come dimostrano alcuni dischi di detriti scoperti in prossimità di al- cune di esse. So- pra vediamo una rappresentazione di fantasia di uno di quei dischi, mentre sulla sini- stra, nel campo dell’ammasso stellare delle Iadi sono indicate due nane bianche as- sociate a dischi di detriti. [Jon Lom- berg, NASA, ESA, STScI, and Z. Levay (STScI)]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=