l'Astrofilo settembre-ottobre 2014

ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ perché se ET avesse utilizzato il medesimo espediente per scovare vita intelligente sulla Terra un secolo fa, avrebbe concluso che qui non ce n'era. Perché, dunque, cer- care quelle sostanze in atmosfere aliene? Non basterebbe puntare su biomarcatori meno esotici? Ad esempio, una concentra- zione relativamente elevata di ossigeno molecolare (0 2 ), ozono (O 3 ) e metano (CH 4 ) potrebbe già suggerire la presenza alla su- perficie di una qualche forma di vita, anche perché ossigeno e metano tendono a coesi- stere solo se continuamente riforniti da attività biologica. Se in aggiunta c'è anche una non trascurabile presenza di protossido di azoto (N 2 O, ti- pico inquinante gassoso, cor- responsabile dell'effetto ser- ra) si può arrivare a supporre l'esistenza di una civiltà in- dustriale. Non necessariamen- te, però. Infatti quelle mole- cole, anche se dovessero es- sere rilevate in grandi abbon- danze, potrebbero essere di origine non biologica, tanto è vero che anche nell'atmosfera terrestre c'è un elevato e continuo contributo di quelle molecole che non è correlato a nulla di vivente. Di qui la necessità di cercare qualcosa che l'ambiente non sa creare da solo in quantità significative e, forse più importante, che la ricerca di quel qualcosa possa essere inqua- drata come attività a margine di indagini meno aleatorie, in quanto sarebbe impen- sabile poter occupare in esclusiva (anche per brevi periodi) un telescopio all'avan- C onfronto fra le dimensioni di una bianca con quelle della Terra. Sono praticamen- te identiche e ciò fa sì che durante il transito del pia- neta sulla stella (di fatto un’eclis- se) si abbia il mas- simo contrasto possibile fra le righe dello spet- tro planetario e il background stel- lare. [ESA/NASA] Nel video a fian- co, un suggestivo “movie trailer” della missione JWST. [NASA]

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