l'Astrofilo giugno 2013
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ Qualora la massa fos- se circa uguale a quella terrestre (di- stribuita quindi in un volume più ampio) Kepler-62f potrebbe presentare una rile- vante quantità di ac- qua in superficie, al punto da essere rico- perto da un oceano globale, profondo parecchi chilometri, come previsto da un modello sviluppato presso l'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics da Lisa Kaltenegger. Secondo la ricercatrice, uno scenario simile potrebbe ca- ratterizzare anche Kepler-62e, uno scenario peraltro non nuovissimo, essendo già noto da oltre un anno un pianeta con quelle ca- ratteristiche (si veda l'Astrofilo dell'aprile 2012). Al crescere dei valori delle masse di questi due pianeti, crescerebbe ovviamente la componente rocciosa e oltre un certo li- mite diverrebbero mondi inospitali, proba- bilmente caratterizzati da un'intensa attivi- tà geologica. Tutto ciò che sappiamo sulle masse di quei pianeti è che non sono sufficienti a spostare in modo percepibile dai mi- gliori strumenti la stella attorno alla quale orbitano, co- sa che permette di fissare a 35 masse terrestri il limite superiore delle lo- ro masse, un va- lore utile solo per confermarne la na- tura planetaria e N el video a fianco sono riassunte le ul- time scoperte compiute grazie al telescopio spa- ziale Kepler. I ri- sultati di quei lavori sono stati pubblicati lo scorso aprile su Science e The Astrophysical Journal. [NASA Ames/JPL-Caltech] I nostri quattro pia- neti interni, il mini- Nettuno Kepler-22b e i sette di cui si parla nell’articolo sono qui rappresentati con rife- rimento al tipo di stella cui apparten- gono e alla loro collo- cazione rispetto alla zona abitabile. Ke- pler-62f risulta essere il più promettente. [L. Kaltenegger (MPIA)]
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