l'Astrofilo giugno 2013

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ de tutto un po' più speciale. Si tratta di un altro pia- neta, Kepler-62f, il cui rilevamento da parte del telesco- pio Kepler non era stato ritenuto suf- ficientemente do- cumentato dal te- am dell'Ames, in quanto erano stati registrati compiu- tamente solo due dei tre transiti ne- cessari a certificare la natura di pia- neta. Il terzo po- tenziale transito di Kepler-62f era co- inciso con una procedura automatica di tra- sferimento dati all'interno del dispositivo di ripresa di Kepler ed era stato pertanto con- siderato perso. Ma attraverso un algoritmo appositamente realizzato, due ricercatori della University of Washington, Eric Agol e Brian Lee, sono riusciti a recuperare quel terzo transito e ad elevare così quel segnale periodico allo status di pianeta. Dall'entità della caduta di luce durante i transiti, i ricercatori hanno potuto stabilire che il diametro di Kepler-62f supera quello della Terra di appena il 40% ed è dunque vicino ai 18000 km. Dall'intervallo fra un transito e l'altro è stato invece facile de- durre il periodo di rivoluzione, poco più di 267 giorni, il che col- loca Kepler-62f nel bel mezzo della zona abitabile della sua stella, e ciò alza notevolmente le probabilità che quel mondo pre- senti condizioni adatte alla vita. Ad oggi, Kepler-62f è per dimen- sioni e collocazione orbitale il pianeta più simile alla Terra, e se la massa non dovesse essere di molto superiore a quella che ab- biamo sotto i piedi, potrebbe anche risultare adatto all'insedia- mento di forme di vita. I n quest’altro diagramma ad essere confron- tato col nostro si- stema è quello di Kepler-69. Anche in questo caso le proporzioni sono state rispettate, ma l’ampiezza delle zone abita- bili rimane otti- mistica (è stata determinata pren- dendo come mo- dello il nostro si- stema solare e supponendo che sia Venere sia Marte possano essere stati in un lontano passato molto più ospitali di quanto non sia- no oggi). [NASA Ames/JPL-Caltech] T re membri del team di Kepler, Jon Jenkins, Natalie Batalha e William Borucki, visionano una lunga serie di transiti planetari pro- iettati su un enorme vidiwall. Dal co- lore delle stelle si intuisce che sono quasi tutte di tipo solare. [NASA]

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