l'Astrofilo giugno 2013

ASTROFOTOGRAFIA ASTROFILO l’ vistare per primo il lampo gamma (catalo- gato con la sigla GRB 130427A) era stato il satellite Fermi, infatti nell'istante dell'appa- rizione Swift si stava spostando fra due tar- get e si è accorto del lampo con quasi un minuto di ritardo, un ritardo che solita- mente è “fatale” in presenza di un tipico GRB, ma che fortunatamente nel caso specifico non è stato dele- terio, avendo il fenomeno mostrato delle caratteristiche tutt'altro che ti- piche. Vediamo quelle salienti. L'energia dei fotoni gamma, misu- rata dal team di Fermi, ha raggiunto i 94 GeV, come dire 35 miliardi di volte su- periore all'energia media dei fotoni visibili all'occhio umano. Fermi è riuscito a regi- strare fotoni con energie nel range dei GeV per addirittura 4 ore e a seguire l'intero fe- nomeno per quasi una giornata, un record assoluto per i GRB. Anche la quantità di fo- toni altamente energetici intercettati dal sa- tellite è stata da record: 1000 fotoni al secondo per centimetro quadrato nell'inter- vallo 10-1000 keV e 14 fotoni al secondo per metro quadrato nell'intervallo 100MeV- 10GeV. Il cosiddetto “afterglow”, ovvero il flusso di fotoni a energie via via minori che seguono con crescente ritardo i fotoni gamma, è durato anch'esso a lungo e ha in- teressato tutti i domini dello spettro elettro- magnetico, fino alle onde radio. Dall'analisi delle varie osservazioni gli astronomi hanno potuto calcolare anche la distanza del GRB, risultata pari a 3,6 mi- liardi di anni luce, quindi relativamente breve se si considera che il 95% dei lampi gamma finora registrati sono apparsi a di- stanze maggiori. Questo spiega perché il fenomeno sia risultato particolarmente energetico e luminoso, soprattutto nei raggi gamma, mentre nel visibile, dove ha raggiunto all'apice una magnitudine di 7,4 (misurata dal RAPid Telescopes for Optical Response, Fenton Hill Observatory, New Mexico), è secondo solo all'eccezionale GRB 080319B, che nel marzo del 2008 era arri- vato alla magnitudine visuale 5,3. Come si può immaginare, una volta segna- lata da Fermi e Swift, la sorgente del GRB 130427A è stata puntata da numerosi stru- menti al suolo e si è potuto così constatare S equenza dell’insorgenza del GRB 130427A, da 3 minuti prima del- l’inizio del lampo a 14 ore dopo. Nei primi frame, relativi ai 15 secondi ini- ziali, si nota una spiccata variabilità. [NASA/DOE/ Fermi LAT Collaboration]

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