l'Astrofilo giugno 2013

34 GIUGNO 2013 COSMOLOGIA ASTROFILO l’ Uno dei più attuali di que- gli ambiti è sicuramente quello delle onde gravi- tazionali, la cui esi- stenza è prevista dalla Relatività, ma che non sono an- cora state sco- perte. Quel tipo di onde si ge- nera per tra- sformazione di energia gra- vitazionale al- l'interno di si- stemi binari composti di a- stri collassati e degeneri. Più i due astri sono massicci e vicini fra loro, più la trasformazione di energia gravitazio- nale in onde gravi- tazionali, con conse- guente perdita di mo- mento angolare, è rile- vante. Se ancora non pos- siamo osservare direttamente le onde gravitazionali possiamo tuttavia misurare quella perdita di momento angolare nei sistemi che le emettono, cosa che si manifesta attraverso un decadimento orbitale che porta a una lie- vissima accelerazione del periodo di rivolu- zione attorno al comune baricentro degli astri che ne fanno parte, con conseguente avvicinamento fra i medesimi. Il requisito essenziale per rilevare la perdita di momento angolare è quello di trovare un sistema binario abbastanza stretto e mas- siccio da rendere misurabili le variazioni con gli strumenti attuali. Le due componenti del sistema devono inoltre essere localizzabili e caratterizzabili con precisione, avere orbite quanto più piccole possibile e disposte fa- vorevolmente rispetto all'osservatore, e al- meno una delle due componenti deve preferibilmente essere una stella di neu- troni con massa superiore a 1,8 masse so- lari. Al di sotto di questa soglia le teorie alterna- tive alla Relatività non prevedono significative deviazioni nel- le proprietà dello spazio-tempo attorno alle stelle di neutroni in un sistema molto stretto, mentre oltre 1,8 masse solari le pre- visioni sulla quantità di momento angolare trasformato in onde gravitazionali diver- gono sensibilmente e ci sarebbe dunque la possibilità di verificare se la Relatività fun- ziona anche in presenza di campi gravita- zionali eccezionalmente intensi, oppure se in quegli ambienti estremi sono più affida- bili altre teorie. Che la teoria di Einstein funzioni al di sotto di quella soglia non c'è dubbio, era già stato dimostrato un paio di decenni fa dallo stu- L a pulsar PSR J0348+0432 è la più massiccia attualmente co- nosciuta, raggiun- gendo le 2 masse solari. La sua ele- vata vicinanza a una nana bianca di massa modesta la porta a muo- versi ad alta velo- cità sull’orbita che descrive attorno al comune bari- centro, e ciò ha

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