l'Astrofilo giugno 2013

A nche in questa mappa della di- stribuzione dell’acqua nella stratosfera gioviana è chiara la sua concentrazione a latitudini meridio- nali. La densità decresce dal bianco al blu. Come nel caso dei due dia- grammi precedenti, l’immagine è stata ottenuta a partire dai dati rac- colti da Herschel nell’infrarosso, at- torno a 66,4 micron, lunghezza d’onda dove l’emissione della mo- lecola d’acqua è particolarmente intensa. [Thibault Cavalié et al.] PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ acqua; inoltre, il fatto che questa si trovi an- cora in sospensione ad alta quota indica che il suo ingresso in quell'ambiente è relativa- mente recente. Si aggiunga che le asimme- trie orizzontale e ver- ticale nella distribu- zione dell'acqua esclu- dono di fatto altre possibili cause, come il trasferimento di ghiac- cio da satelliti e anelli o tramite polvere in- terplanetaria, perché in quei casi sarebbe stato interessato l'in- tero globo e a mag- giori profondità. Ciò non toglie che anche queste fonti alterna- tive siano attive, ma che abbiano un ruolo molto marginale, visto che i mo- delli indicano che almeno il 95% dell'acqua stratosferica presente nell'emisfero sud di Giove non può che essere stata portata là dalla Shoemaker-Levy 9 e solo in minima parte derivare da pro- cessi fotochimici locali. Nel caso l'acqua fosse stata tra- sportata in loco unicamente dalle polveri interplanetarie, oltre a pe- netrare più in profondità nella stratosfera (fino a pressioni di 20- 30 millibar) sarebbe distribuita conformemente alla mappa ter- mica del pianeta fornita dall'Infra- red Telescope Facility della NASA (Mauna Kea Observatory, Hawaii) e presa come riferimento da team di Cavalié. Quella mappa mostra che l'eccesso di riscal- damento della stratosfera (10-15°C), dovuto in teoria all'ingresso di polveri che reirra- N ell’animazio- ne a fianco è stata ricostruita la dinamica dell’im- patto su Giove dei principali fram- menti della co- meta Shoemaker- Levy 9. Tutte le collisioni si sono verificate una do- po l’altra nell’emi- sfero in ombra e i siti colpiti si sono resi visibili diret- tamente dalla Terra solo qualche ora dopo. [ESA]

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