l'Astrofilo giugno 2012

ASTROFILO l’ ta in precedenza dei suoi strati più esterni. Questa, in sintesi, la dinamica. Alcuni milioni di anni prima dell’evento rilevato, una nana rossa con una massa circa ¼ di quella del Sole, percorrendo la sua orbita galattica fi- nisce col transitare a breve distanza dal buco nero centrale, la cui massa è stimata in 2-3 milioni di masse solari. La stella è al ter- mine della sua esistenza come nana ed è ormai evoluta nella fase di gigante rossa (che precede il successivo ridimensiona- mento a nana bianca), sintomo del fatto che gran parte dell’idrogeno inizialmente pre- sente nel nucleo è stato convertito in elio. Alla minima distanza dal buco nero (all’in- circa paragonabile alla distanza Sole-Mercu- rio), il gigantesco oggetto collassato ha gioco facile nell’attrarre verso di sé gli strati espansi della stella, costituiti prevalente- mente di idrogeno. La stella si ritrova per- tanto completamente spogliata e con il nucleo di elio esposto allo spazio esterno. In 2-3 mesi l’idrogeno viene in parte convo- gliato su un disco di accrescimento che lo porterà tra le “fauci” del buco nero, e in parte disperso. Frattanto, il nucleo stellare continua a percorrere la sua orbita, non senza che quest’ultima abbia subito sensibili alterazioni a seguito del pericoloso incontro ravvicinato. Dopo un lasso di tempo difficile da stimare, forse alcuni milioni di anni, ciò che resta della stella torna nel punto della sua orbita più prossimo al mostro cosmico, solo che questa volta è vicina come non mai e finisce a brandelli, formando un nuovo disco di accrescimento, a base di elio, che alimenta per mesi il buco nero, mentre altro elio viene disperso nello spazio. Dal tutto si genera la radiazione ultravioletta osservata 2,7 miliardi di anni dopo dai ricercatori anglo-americani. Poiché ciò che accade una volta può ripe- tersi, è praticamente cosa certa che vi siano altre situazioni simili in divenire in altre galassie, altri nuclei di elio in procinto di cadere in un buco nero supermassiccio. Difficile dire dove e quando, almeno fin- ché non diventerà operativo a fine decen- nio in Cile il Large Synoptic Survey Tele- scope, col quale si prevede di osservare da 60 a 250 eventi all’anno paragonabili a quello qui descritto. Q uesta simulazione illu- stra la dinamica della caduta di una stella su un buco nero supergigante. Dal primo all’ultimo riqua- dro passano circa 4 mesi. Del penultimo riquadro abbiamo evidenziato l’in- tera struttura che viene a formarsi. Le regioni più chiare sono quelle a mag- giore densità. Come si nota facilmente, l’azione del bu- co nero è duplice: attirare su di sé una parte del gas stellare, che sparisce alla vista, e disperderne dell’al- tro nello spazio a velocità elevatissime. La stella viene totalmente annientata. [NASA, S. Gezari (Johns Hopkins University), and J. Guillochon (University of California, Santa Cruz)] n STELLA BUCO NERO

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