l'Astrofilo giugno 2012

TERRA ASTROFILO l’ riabile attorno a 1 mm, presenti all’interno di sottili strati rocciosi di varie età, prevalente- mente scisti che per la loro origine sedimen- taria e la natura argillosa ben si prestavano a includere corpi estranei. La composizione chimica delle sferule ricalca quella delle rocce terrestri, ma con abbondanze decisamente anomale di alcuni elementi, come l’iridio e il cromo, attribuite già una decina di anni fa alla caduta di asteroidi, viste anche le analo- gie fra gli elementi costitutivi delle sferule e quelli delle condriti carbonacee, meteoriti di origine asteroidale. Il ritrovamento di considerevoli depositi di sferule in corrispondenza di strati rocciosi formatisi durante l’archeano (l’eone che va da 3,8 a 2,5 miliardi di anni fa) faceva già in- tuire che potevano essersi verificati notevoli impatti anche in quell’intervallo di tempo, ma nessuno era riuscito a costruire un mo- dello che sapesse interpretare quantitativa- mente e in un unico scenario tutti gli elementi a disposizione. Un’ulteriore compli- cazione veniva dal fatto che il cosiddetto “modello Nizza”, quello che meglio di altri sembrava interpretare l’LHB come conse- guenza della migrazione planetaria, prevede tuttora che la caduta di aste- roidi di grande diametro (de- cine di km) si sia protratta per non più di 200 milioni di anni, troppo poco per spiegare i de- positi di sferule sparsi lungo l’archeano e nell’eone succes- sivo, il proterozoico, la cui analisi accurata è riassunta in due importanti articoli ap- parsi su Nature a fine aprile. Gli autori di uno dei due la- vori, Jay Melosh e Brandon Johnson (Purdue University, Indiana, USA), hanno infatti identificato non meno di una dozzina di depositi successivi all’LHB, di cui sette fra 3,47 e 3,23 miliardi di anni fa, quat- tro fra 2,63 e 2,49 miliardi di anni fa e uno fra 2,1 e 1,7 mi- liardi di anni fa. Dal secondo lavoro, condotto da William Bottke, David Vo- krouhlický, David Minton e altri (Southwest Research Institute, Boulder, Colorado, USA), risulta che complessiva- mente, fra 3,8 e 1,8 miliardi di anni fa pos- sono essersi verificati oltre 70 impatti para- gonabili all’evento Chicxulub, che alla fine del Cretaceo (65 milioni di anni fa) portò all’estinzione dei dinosauri. Nel medesimo lasso di tempo si sarebbero verificati anche A sinistra, se- zione di un campione di roccia sedimentaria del- l’ovest Australia, con incluse nume- rosissime sferule originatesi oltre 2,6 miliardi di anni fa dalla condensa- zione di terreni vaporizzati dal- l’impatto di un asteroide. Dalla quantià delle sfe- rule, dalle loro di- mensioni e dallo spessore del de- posito è possibile risalire alla massa e alla velocità del- l’impattatore. [O- berlin College/Bru- ce M. Simonson] S otto, sferule vetrose ritro- vate circa 1 km a nordovest del Meteor Crater. [Alfred Dufter]

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